"La riforma sanitaria della Toscana: un anno di lavoro"

PONTREMOLI (Massa Carrara) «Dobbiamo fare i conti con l’assenza di medici, non tanto con l...

Simone Bezzini, assessore regionale

PONTREMOLI (Massa Carrara)

"Dobbiamo fare i conti con l’assenza di medici, non tanto con la carenza di finanziamenti. Potevamo scegliere di alzare bandiera bianca e arrenderci. Invece abbiamo scelto di affrontare il problema. Questa riforma è il frutto di un anno di lavoro tra Regione e Asl e di un percorso di condivisione fatto a tutti i livelli, con i sindaci toscani, con le associazioni del terzo settore, con i cittadini". L’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, ha risposto così al pressante disappunto dei 14 sindaci della Lunigiana sulla riforma del sistema di emergenza-urgenza e della continuità assistenziale. Dopo mesi di attesa, l’assessore ha partecipato ieri all’assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana a Pontremoli. I problemi della carenza di servizi denunciati in Lunigiana sono simili a quelli di altri territori interni della Toscana. "Ci sono stati sottratti mezzi e strumenti. A giugno abbiamo avuto una sola guardia medica attiva a copertura di un territorio esteso quasi quanto tutta Milano, con circa 60 mila abitanti. La prossima estate si prevede la completa assenza di guardia medica in Lunigiana" è il grido di dolore dei sindaci lunigianesi che non sono disposti a perdere altri pezzi di sanità nel loro territorio. Ai tecnici aziendali Asl è stata affidata l’esposizione della proposta sanitaria confezionata per la Lunigiana. "Per la Lunigiana è prevista una sperimentazione che si articola in tre azioni, accanto al mantenimento delle attuali tre automediche attive h24, in partenza rispettivamente dal pronto soccorso di Pontremoli, di Fivizzano e dalla Pubblica Assistenza di Aulla. Parliamo di dotazione di defibrillatori sulle ambulanze in cui sono presenti solo i soccorritori, con attrezzature di telemedicina per la trasmissione dei tracciati in tempo reale all’ospedale; rafforzamento della cardioprotezione, con istallazione di defibrillatori sul territorio; eventuale realizzazione delle piazzole di elisoccorso". RIsposte che non hanno tranquillizzato: "Si parla di telemedicina in territori che hanno difficoltà di collegamenti in rete". Un’infermiera rappresentante del sindacato Usb ha raccontato di turni che arrivano anche a 72 ore in pronto soccorso. E i sindaci continuano a sollecitare deroghe alla Regione per autorizzare l’impiego dei medici corsisti e le prestazioni aggiuntive e incentivi per i medici disposti a prestare servizio nelle aree interne". La riforma regionale della sanità non può andar bene per tutti i territori della Toscana. Dall’assessore Bezzini l’impegno a garantire un monitoraggio dell’applicazione della riforma.

Michela Carlotti