La rabbia dei sindaci: "Rifiuti e caro trasporti, ci sentiamo abbandonati"

Lenzi di Fauglia (Pisa) e Spinelli (Fucecchio) raccontano i problemi quotidiani "Che confusione col Pnrr, abbiamo iniziato i lavori e hanno tagliato i fondi".

La rabbia dei sindaci: "Rifiuti e caro trasporti, ci sentiamo abbandonati"
La rabbia dei sindaci: "Rifiuti e caro trasporti, ci sentiamo abbandonati"

ISOLA DI CAPRAIA (Livorno)

Sono arrabbiati i sindaci toscani. Perché ci sono tante cose, troppe, che non vanno. Le hanno messe in fila all’assemblea di Anci e le hanno consegnate all’abilissimo presidente Matteo Biffoni che, nella sua relazione finale, ha fatto sintesi delle poche delizie e delle tante croci elencate dagli amministratori locali che sono intervenuti chiamati dal direttore di Anci Simone Gheri.

Il filo rosso è la difficoltà dei piccoli comuni di offrire servizi ai cittadini al pari di quelli che ricevono i residenti delle grandi città. Insomma, i ‘figli di un Dio minori’ ieri si sono sfogati e quando la vice sindaco di Firenze Alessia Bettini ha provato a dire "nessuno si salva da solo" e "dobbiamo superare il tema delle distanze fisiche", è arrivata la risposta del sindaco di Pratovecchio Stia Niccolò Calere: "Questo funziona solo quando si va nella direzione che tutti hanno vantaggio, se invece i problemi li abbiamo solo noi allora non interessa a nessuno". Ed ecco che il nodo rifiuti è venuto al pettine. Non le ha mandate a dire Alberto Lenzi, sindaco di Fauglia (provincia di Pisa): "Da noi scelgono di vivere famiglie che prima stavano a Livorno, Pisa e Pontedera perché vogliono crescere i loro figli nel verde e stare bene. E ora cosa succede? Da una parte si potenzia la discarica di Peccioli e dall’altra quella di Scapigliato a Rosignano. Ci troviamo in mezzo. Altrove si spengono gli impianti, come a Livorno, a Pisa e a Firenze proprio non si fa. Perché bisogna smaltire da noi? Forse perché siamo pochi e le nostre grida non fanno rumore?".

La lingua batte dove il dente duole perché proprio sul piano dei rifiuti lo stesso Biffoni non si è tirato indietro: "La Regione ha fatto il piano senza indicare le allocazioni degli impianti così il problema ora è dei territori". Così come i sindaci hanno guai con il trasporto pubblico. "Lo sapete quanto costa portare a scuola Piero, Jacopo e Bianca? - ha detto Annalisa Folloni sindaco di Filattiera - Sei viaggi al giorno di un pulmino perché vivono lontano dagli istituti ed entrano tutti a orari diversi". Per non parlare della mancanza del personale negli enti ai quali viene chiesto un livello di progettualità sempre più alto: "Avevo sette tecnici all’ufficio lavori pubblici - ha detto Simona de Caro (Monsummano Terme) – ora ne ho tre. Non è possibile andare avanti così". Poi è arrivata la stoccata sul Pnrr con Alessio Spinelli (Fucecchio): "Ti chiedono progetti, li fai per riqualificare le città, ottieni i soldi, inizi i lavori e poi te li tolgono e si rimette in gioco il cacio vinto? Facciamo Ambitour sotto il Governo!". Problemi che le comunità più piccole spesso hanno fatica a risolvere e che in parte riescono a contenere con quella programmazione di area vasta ricordata da Irene Nicotra della Provincia di Livorno: "Abbiamo fatto un piano della mobilità sostenibile di area vasta e aiutiamo i comuni più piccoli a trovare risorse".

Michela Berti