Ma ora dateci il libretto delle istruzioni

Il commento della direttrice

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

Firenze, 15 maggio 2020 - Avete presente il momento in cui aprite lo scatolone di un mobile Ikea e scoprite che manca il libretto delle istruzioni? E voi rimanete lì, armati di cacciavite, a guardare i pezzi di un armadio senza sapere quale pezzo montare per primo? Ecco: la Fase 2 somiglia all’avvilente situazione di cui sopra. Manca ancora il libretto delle istruzioni per baristi, ristoratori, albergatori, parrucchieri: il tessuto economico di intere città che se iniziano a sapere quando potranno ripartire, non sanno come. I decreti ci sono, le modifiche ai decreti sono allo studio: ma siamo a un passo dall’ora X (la Toscana spera di poter riaprire i negozi già da domani) e nessuno è in grado di sapere chiaramente come si organizzerà, quando tirerà su il bandone.

Vuoi perché le regole rigide sono scarsamente applicabili, vuoi perché la fusione tra il dilettevole (cenare fuori, fare un aperitivo, tagliarsi la barba) e il Covid-19 è semplicemente esplosiva. Così, mentre i politici discettano di metri quadrati e di pannelli di plexiglass, ci sono migliaia di esercenti più o meno silenziosi che preferiscono non riaprire, piuttosto che riaprire in condizioni incerte. È questo il vero grido d’allarme, la grande sconfitta: la voglia di resa. Ancor prima di cominciare la battaglia.