Emergenza giovani, tutti coinvolti

La drammatica involuzione

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Firenze, 29 gennaio 2023 - Tutti si sentano coinvolti e chiamati in causa. Siamo di fronte ad un’emergenza vera e propria che ha i suoi effetti nella realtà quotidiana e nel futuro più immediato. Ci vogliamo davvero preoccupare dei nostri ragazzi? Di cosa pensano e di come si comportano? A quali modelli fanno riferimento, quali sono i loro valori? Siamo di fronte a un’involuzione drammatica: troppi giovani stanno deviando, l’abbandono scolastico è in crescita, gli atteggiamenti spesso sono offensivi verso coetanei e adulti, l’autorevolezza di rappresentati istituzionali non viene adeguatamente riconosciuta e rispettata. Se non bastano i fatti di cronaca che si susseguono giorno dopo giorno, risuonino forti le parole espresse all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Toscana.

"Va segnalato il preoccupante emergere di baby gang, sistematicamente dedite alla prevaricazione di coetanei con metodologie violente e con variegate manifestazioni, predatorie, persecutorie, lesive" ha sottolineato Luciana Piras, procuratore generale facente funzioni della Corte d’appello di Firenze. "Aggregazioni giovanili che hanno come precipuo obiettivo la contrapposizione violenta con altri gruppi e l’acquisizione di una sorta di egemonia nell’universo giovanile di un determinato contesto territoriale". E non solo. Preoccupa tanto anche l’aumento delle violenze sessuali compiute da minori. Le cause? Una inadeguata introiezione del significato della sessualità, vissuta specialmente dai giovani in senso predatorio, "consumistico e sessista".

Il richiamo che risuona dalla magistratura e che vogliamo amplificare è che tutti devono sentirsi responsabili: famiglia, scuola, istituzioni. Obiettivo comune: basta immergersi nella realtà virtuale (social, cellulari, video) e volerla vivere anche nella realtà di tutti i giorni. La vita è altro: gioie e dolori, delusioni e vittorie. Bisogna guardarsi negli occhi. Parlarsi e dialogare. Cercare di capirsi. Tutti coinvolti, nessuno escluso.