In questo caso la distanza è pericolosa

Il commento

Alessandro Antico

Alessandro Antico

Firenze, 6 giugno 2020 -  C’è Viareggio che scommette sul target dei ‘millennials’, i 35-40enni. Abbiamo la cultura a Pisa e a Pietrasanta. Ci sono le tradizioni e la varietà del territorio di Massa, l’eleganza di Forte dei Marmi, la natura della Maremma e dell’isola d’Elba, fino alla veracità e al litorale di Livorno. Abbiamo un patrimonio bello spietato, sulle coste toscane. Da sempre.

Ma l’estate 2020 ci prende a picconate con l’emergenza Coronavirus e mette a durissima prova anche le perle del nostro mare. I sindaci devono far fronte alle criticità con quanti più strumenti hanno a disposizione. Sulla spiaggia arroventata dal sole e avvelenata dal Covid hanno il dovere di operare al meglio, ma hanno anche l’handicap di doverlo fare da soli, perché i soldi di Roma non bastano e perché sulla sabbia - o sullo scoglio - c’è sempre l’altro acerrimo nemico chiamato burocrazia. L’Italia è un Paese baciato dal mare, ma anche sommerso da regole, lacci e lacciuoli dai quali è difficile liberarsi. Figuriamoci in un momento d’emergenza come questo, con l’economia che stenta a ripartire e con le località turistiche costrette a rinunciare a spettacoli, concerti, piccoli o grandi eventi di richiamo.

Prima della pandemia i sindaci avevano una Ferrari, mentre ora hanno una bella vettura da revisionare ai box. Esiste la giustificazione in partenza, nulla da obiettare. Ma guai perdere l’unità e il dialogo, ora. Al bando il ‘particulare’ e avanti con il confronto, le proposte e i suggerimenti reciproci. Questo è l’unico caso in cui la parola distanziamento va cancellata. Abbiamo sindaci confinanti di centrodestra e centrosinistra che stanno collaborando fra loro: non si perda questo orientamento. Il ‘Granducato di mare’ non è roba da poco. E’ patrimonio di tutti. E tutti insieme dobbiamo difenderlo.

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