Marco Carrara, padovano di Limena, 53 anni, arrivò ad Arezzo nell’estate del 1987, proveniente proprio da Padova con cui aveva conquistato la promozione in B. Centrocampista vicino all’1,90, incappò in una stagione disastrosa degli amaranto costruiti per grandi traguardi. E invece per motivi ancora oggi indecifrabili, l’Arezzo retrocesse in C1. Carrara tuttavia, allora giovanissimo, si ritagliò un discreto spazio, 15 presenze e una rete. Ma qui nonostante Marco si sposò ed è rimasto a vivere e dopo una buona carriera con Alessandria, Barletta, Messina, Reggina, Ancona, Rimini, Fano, per alcune stagioni ha fatto l’allenatore, anche dell’Arezzo per alcune giornate, l’anno della ripartenza dalla D (2011-2012). Ora è procuratore sportivo.
Chi meglio di lui può interpretare questo testa-coda fra il lanciatissimo Padova e l’Arezzo purtroppo ultimo. Sentiamo Carrara: "Il Padova è nettamente fsvorito ma l’Arezzo in questa gara non ha niente da perdere e nel calcio non si sa mai e in ogni caso non è qui che gli amaranto devono conquistare i punti salvezza".
Il Padova vince il campionato?
"E’ forte,nche se ci sono avversarie forti, ma alla fine il primo posto se lo giocheranno Padova e Perugia".
E l’Arezzo può ancora salvarsi?
"Dura ma ancora non è finita, il Ravenna è a cinque punti e gli amaranto hanno lo scontro diretto in casa. Certo, sono stati fatti molti errori".
Fausto Sarrini