Le scelte del "nuovo" Montevarchi Dopo Malotti si riparte da Lischi

Giorni decisivi per la conferma del tecnico fondamentale nel progetto-giovani del club. Il "jolly" nei piani

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di Giustino Bonci

L’Aquila ieri si è fermata nel giorno delle esequie di "Greg" Pagliucoli, come riportiamo in cronaca, e in un momento così doloroso è emersa una volta di più la peculiarità del calcio montevarchino, ovvero la consapevolezza di essere una grande famiglia che vive in modo collettivo e partecipato gioie e tristezze. Ai funerali era presente l’intera dirigenza del sodalizio rossoblù ma soprattutto in una Collegiata di San Lorenzo gremita all’inverosimile spiccavano i tanti ragazzi del vivaio, compresi gli Allievi che il mister prematuramente scomparso guidava con professionalità e competenza. E’ questo, del resto, il "mantra" della società che persegue da molti anni, nel solco dell’Audax, la politica di scegliere per la formazione dei bambini e dei giovani gli istruttori più capaci. Come Gregorio. In mezzo alla folla anche il trainer della prima squadra, Roberto Malotti, che entro la prossima settimana, magari con un annuncio durante il Galà degli sponsor" in programma il 19 maggio alle Stanze Ulivieri, farà chiarezza sul suo futuro. A nostro parere e fermo restando che l’ambiente aquilotto auspica una conferma "per acclamazione", il tecnico fiorentino alla fine farà prevalere il cuore resistendo alle molte "sirene" che cantano e mostrano aperto interesse nei suoi confronti.

Come già lo scorso anno, subito dopo la cavalcata trionfale conclusa con la conquista della serie C, l’allenatore non anticipa alcunché e se è vero che, ottenuta una salvezza non certo scontata in Lega Pro, ripetersi non è mai semplice, la maggiore conoscenza della categoria e la certezza di lavorare in una "piazza" amata e vissuta da sempre, possono essere fattori decisivi per dire ancora "sì" al Montevarchi. Senza dimenticare il rapporto fraterno e costruttivo con il direttore Giorgio Rosadini che ha ribadito in maniera costante come Malotti sia centrale nel progetto. Si avvicina, insomma, il tempo delle scelte e peraltro su panchina e organico l’Aquila è abituata per tradizione a giocare d’anticipo. Si lavora però anche sul versante logistico e organizzativo perché la terza ribalta nazionale del pallone, tanto più in un periodo storico complicato dalle vicende internazionali, comporterà sforzi economici persino superiori a quelli sostenuti nel torneo alle spalle dai vertici rossoblù. Il clima di attesa riguarda anche i protagonisti sul campo di una permanenza in C che ha riscosso gli applausi di mezza Italia. Tra loro spicca uno dei "fedelissimi" delle aquile, il "jolly" Luca Lischi, atleta universale, in grado di ricoprire un’infinità di ruoli. Spesso il cursore aretino, 26 anni a luglio e che ha terminato la quinta stagione consecutiva con i valdarnesi, ha affermato: "Indossare questa maglia ha un significato speciale. Avverti subito la responsabilità nel portarla fin da quando arrivi. Qui, del resto, ti senti un giocatore vero". Luca, insieme a Biagi, dovrebbe essere un punto di riferimento per costruire l’Aquila 2022-2023. Parlerà a breve con i dirigenti ma ha un contratto triennale e, salvo sorprese, allungherà il primato di longevità calcistica nel Montevarchi. Al debutto tra i "prof" e nonostante alcuni infortuni ha collezionato 26 presenze impreziosite da due reti: una di testa segnata al Pescara e l’altra, splendida e al volo, firmata contro il Cesena.