La Sangio riparte da Bencivenni In bilico la conferma di Rosseti

La società punta sull’ex vice di Malotti a Montevarchi. Il difensore vorrebbe restare. ma ci sono altre offerte.

Alla fine la casella più importante rimasta vuota dall’addio di Firicano è stata ufficialmente riempita. Dopo alcuni giorni di riflessioni e colloqui, la società ha sciolto le riserve per quanto riguarda l’allenatore: sarà il quarantaquattrenne Gabriele Bencivenni a guidare i bianco azzurri nel prossimo campionato. Già calciatore della Sangio nel ruolo di attaccante, a fine anni 90, nel 2015 ha cominciato la sua carriera di allenatore in Seconda Categoria con la Faellese compiendo, al primo colpo, il salto nella serie superiore.

Nel 2018 l’esperienza in Promozione con il Palazzolo di Incisa, seguiranno due anni sempre nel campionato di Promozione alla Castelnuovese e, nel 2020, entra ufficialmente a far parte del Montevarchi prima nelle vesti di match analyst e poi come vice di Roberto Malotti.

Nel periodo di assenza dalla panchina del mister fiorentino nel campionato alle spalle ha guidato la prima squadra rossoblù in serie C per otto partite. Ha battuto la concorrenza di altre candidature valutate, tra tutte quella di Buzzegoli. Trovato il nuovo allenatore ci si butterà a capofitto sul mercato per l’allestimento della rosa che sarà ai nastri di partenza della stagione ufficiale 2023-24.

Tante saranno le partenze, altrettanto i volti nuovi con primo grande obiettivo la permanenza in categoria. Tra i confermati, come annunciato dal dg Morandini, risultano Lorenzoni, Baldesi, Nannini e Zhar mentre sono ancora in stand-by le posizioni di capitan Rosseti, che ha avuto un colloquio martedì con i dirigenti dal quale è emersa la volontà di proseguire nel rapporto al netto di altre offerte che sicuramente non mancheranno, del portiere Cipriani e dell’attaccante Bellini le cui posizioni, sommate alle naturali ambizioni, farebbero pensare a un addio alla maglia azzurra.

Soprattutto l’attaccante è cercato da società che vorrebbero puntare al salto di categoria. Così stando le cose, dopo due anni sicuramente positivi, è difficile pensare a una sua nuova permanenza sulle rive dell’Arno.

Massimo Bagiardi