
Emiliano Pattarello riceve il premio Rovesciata d’Oro dalle mani di Menchino Neri durante la serata del Museo Amaranto nella sede allo stadio Comunale
Nella serata delle premiazioni del Museo Amaranto che l’associazione presieduta da Stefano Butti ha organizzato lunedì sera nei propri locali, è stato Emiliano Pattarello a calamitare le attenzioni, e non poteva essere altrimenti. Non solo è stato premiato prima con una targa per aver raggiunto le cento presenze in amaranto insieme a Trombini ed essere stato premiato niente meno che da Menchino Neri con la Rovesciata d’Oro per il miglior giocatore della stagione, ma anche perché intorno a lui girerà buona parte del mercato dell’Arezzo in entrata e in uscita, a seconda della sua permanenza o meno.
Tutti i tifosi fremono per conoscere il futuro del 10, anche se ancora è prematuro parlarne, come ha detto Pattarello a margine della serata: "Quello che succederà non lo so onestamente. Sono stati tre anni importanti in cui sono cresciuto tanto come giocatore e come uomo. Qua sto bene e ho altri due anni di contratto, ma vediamo".
Più sciolto quando c’è stato da parlare della sua stagione nel complesso: "Nemmeno io mi aspettavo di fare venti gol, però significa che ne ho le possibilità. Quest’anno ho alzato l’asticella, adesso devo mantenere questo tenore". Il Museo Amaranto, durante la serata, ha premiato anche Alessandro Renzi con il premio Lauro Minghelli per il miglior giovane. Renzi si è sbilanciato di più sul suo futuro: "Mi vedo ancora qua, ho altri tre anni di contratto e qui sto bene. Sento di essere cresciuto tanto, anche se devo ancora migliorare molto, soprattutto se continuerò a giocare terzino".
Infine, alle calciatrici dell’Arezzo femminile Azzurra Corazzi, attaccante, come miglior calciatrice e Viola Bartalini, portiere, come miglior giovane, è stato assegnato il premio Chimera Amaranto.
L.A.
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