Attilio Sorbi: "L’Aquila riuscirà a salvarsi"

Il grande ex anche dell’Olbia ha il cuore diviso a metà: "Due realtà diverse, ma non meritano il fondo classifica"

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di Giustino Bonci

Da calciatore è stato un’icona dell’Aquila, l’enfant prodige che nel 1980 balzò sulla ribalta nazionale approdando alla Roma di Nils Liedholm e di Paulo Roberto Falcao. Dalla panchina, invece, ha guidato l’Olbia in due periodi distinti, dal ‘97 al ‘99 e dal 2005 al 2007, instaurando un bel rapporto umano e professionale con il centro della Gallura. Attilio Sorbi, apprezzato e competente istruttore della Figc, è dunque il doppio ex dei rossoblù e dei bianchi di Sardegna e l’interlocutore adatto per presentare lo scontro diretto che ormai si profila all’orizzonte. Sì, domenica prossima, alla ripresa della Lega Pro, le compagini allenate da Occhiuzzi e Banchini si affronteranno alle 14.30 in una gara da brivido assoluto in chiave salvezza allo stadio Bruno Nespoli. Coordinatore dei corsi di formazione federali a Coverciano - il 23 gennaio si aprirà quello per responsabili dei settori giovanili - l’ex centrocampista anche di Ternana, Pisa, Padova, Bologna, Venezia Mestre, Cavese, Battipagliese e Rondinella, è molto legato a due realtà sportive peraltro molto diverse: "Montevarchi- afferma - ha avuto un peso specifico fondamentale nella mia vita. In rossoblù ho iniziato la carriera da giocatore e devo moltissimo a una città nella quale ho stretto legami fortissimi. D’altro canto ad Olbia, località di dimensioni maggiori, ho cominciato ad allenare tra i professionisti, sperimentando la proverbiale accoglienza del popolo sardo e la stima di dirigenti altrettanto straordinari".

Un cuore diviso quello di Sorbi che nella sua analisi va oltre la sfida in scena tra cinque giorni: "In una fase storica difficile come l’attuale fare calcio in Serie C è un’impresa. E, aldilà della classifica ora meno brillante rispetto a un anno fa, sono convinto che l’Aquila riuscirà a conquistare di nuovo la permanenza in categoria. La garanzia? E’ data proprio dalle capacità del gruppo dirigente, formato da imprenditori uniti e che da anni ottengono successi memorabili. Gli sportivi montevarchini, e il loro affetto è proverbiale, devono stare vicini ora più che mai alla società, allo staff e a chi va in campo, consci degli sforzi per conservare il grande patrimonio del professionismo".

Sull’Olbia, invece, alla luce del rapporto stretto da tempo con il Cagliari, Attilio Sorbi non nasconde una certa sorpresa nel vedere i galluresi fanalino di coda del girone B: "Mi aspettavo un cammino più agevole da un club espressione di una località con oltre 70mila abitanti e legato a filo doppio con la formazione più importante dell’isola. C’erano le premesse per un salto di qualità, dopo il raggiungimento dei play-off nella scorsa stagione, ma ad oggi i risultati non hanno rispecchiato le attese. Il campionato, tuttavia, è lungo e ritengo che Olbia e Montevarchi abbiano concrete speranze di risalire la corrente".