SILVIA BARDI
Arezzo

Dopo Sanremo il progetto X Factor: la Woodworm non si ferma più

Gallorini dal Karemaski al festival: verso una possibile collaborazione col programma Tv. Le idee per la capitale della cultura. Rancore al Mengo?

Amadeus con Rancore e Veronica Lucchesi, artisti Woodworm

Arezzo, 11 febbraio 2020 - Forse è l’unico che ha dormito a Sanremo e lo confessa candidamente: «Ci hanno pensato gli altri a girare come pazzi. Io stavo in albergo, lo stesso di Elodie e di Elettra Lamborghini, la Universal lo aveva prenotato tutto, uscivo la sera per andare a cena». Nessun gossip, Marco Gallorini dell’etichetta Woodworm Label al suo terzo festival ha la bocca cucita «ero lì per lavoro» si schermisce.

Un lavoro andato alla grande con Rancore, di cui cura il management, decimo nella classifica finale, ottavo per la sala stampa nel duetto con La Rappresentante di lista, anche loro della squadra aretina, premio «Sergio Bardotti» per il miglior testo, sesto nella top 50 di Spotify e programmazioni a raffica su radio e network: «Siamo contentissimi, anche se non abbiamo mai pensato alla classifica, eravamo lì per promuovere il disco, ma avere avuto la conferma dalla sala stampa è una grande soddisfazione».

Già perché il festival, dietro le quinte, è come un grande salone internazionale per addetti ai lavori, girano proposte, contratti, collaborazioni. «Abbiamo firmato con la Universal, siamo pronti a lanciare nuovi giovani artisti nei prossimi mesi, abbiamo avuto contatti con i responsabili di X Factor, pensiamo di collaborare con loro il prossimo anno come consulenti, ma se ne parlerà più avanti».

Intanto la Woodworm sarà impegnata a promuovere i cantanti della propria scuderia a partire da Rancore che oltre al singolo sanremese sta preparando il nuovo album in uscita in autunno e a lanciare i nuovi entrati come Gulino (sx Marta sui tubi), Emma Nolde, Tonno, Materazi Future Club e Eugenio Campagna di X Factor.

Con Gallorini sono partiti in otto da Arezzo, Bernardo Mattioni, Paco Mengozzi, Leonardo Bondi, Vittorio Farachi, Alessandra Capecchi, Arturo Magnanensi, e un’altra decina di persone si sono aggiunte per organizzare la festa finale di sabato notte al Tahiti, ormai la festa ufficiale del festival. Ma alla fine un pettegolezzo se lo lascia scappare: è vero, Rancore ha rubato una sagoma cartonata e se l’è portata in albergo: «Dovrei averla qui in studio - confessa Gallorini - sono i ritratti degli artisti a grandezza naturale che vengono sistemati nelle strade di Sanremo, lui ha preso il suo».

Il lavoro, però, inizia ora, anche con l’estero. Il 2 e 3 aprile La rappresentante di Lista sarà a Parigi con Arezzo Wave di Mauro Valenti insieme con Enrico Nigiotti, anche lui da Sanremo, e la Municipal, mentre il 4 e 5 aprile la Woodworm organizzerà il suo festival a Londra con Rancore, Motta. Fast Animals e La Rappresentante.

«Con Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina siamo anche diventati editori - spiega Gallorini - Veronica ha una parte come attrice nella nuova fiction Rai «Il cacciatore», i loro brani fanno parte della colonna sonora così come è successo anche per la serie ‘New Pope’ di Sorrentino».

Insomma, musica ovunque ma non più ad Arezzo dopo la chiusura del Karemaski: «Stiamo aspettando da un anno l’uscita del bando per concorrere con i Negrita e al Mengo alla realizzazione dell’Orto Creativo, l’università della musica all’ex ortofrutticolo di Pescaiola, noi siamo pronti.

E avremmo tante idee per la candidatura ad Arezzo capitale della cultura 2021. Stavamo anche pensando a utilizzare il Petrarca per qualche concerto, magari in autunno, ma ha un budget troppo alto». Ma questa estate al Mengo ci sarà Rancore? «Ci potrebbe stare».