Wetzl, il regista savinese caduto in disgrazia

I suoi film in numerosi festival internazionali: ha vissuto anche a Monte San Savino e ora gli viene negato il reddito di cittadinanza

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di Giovanni Bogani

Fulvio, nome "nobile", da antica Roma. Fulvio ha fatto il regista: film che sono andati in numerosi festival internazionali, che hanno ricevuto premi. Ha pubblicato un romanzo, "Ci vediamo a Timisoara". Ha avuto uno dei suoi film, "Quattro figli unici", alla Mostra del cinema di Venezia. Fulvio Wetzl ha quasi settant’anni, ha i capelli bianchi e lunghi, spesso porta baffoni da ufficiale asburgico. È nato a Padova, ma ha vissuto a Napoli, a Bologna, a Monte San Savino, e a La Spezia. Adesso non sa dove vivere. "Miou Miou, la mia gatta birmana, mi guarda senza giudicarmi alle 4,46 mentre io non riesco a dormire, perché rifletto sul cumulo che si sta abbattendo su di me di quelle che fino a un minuto fa ho chiamato sfighe, e che ora con più lucidità chiamo ingiustizie", scrive.

Mentre lui da mesi fa la spola con Roma, per assistere la compagna in grave malattia, l’ufficiale giudiziario con il padrone di casa, il suo avvocato e il fabbro sono venuti a casa sua, a Spezia, e gli hanno intimato – e ottenuto – la restituzione delle chiavi, ottenendole immediatamente, e gli hanno chiesto lo sgombero delle sue cose entro il 31 agosto. "Possibile che l’Inps mi abbia revocato da febbraio la pensione di cittadinanza, unica mia entrata in questi tempi grami per tutti, e per il mio lavoro in particolare, per un palese errore dell’ufficio verifiche a Roma, per cui io non percepisco da sette mesi neanche quell’esigua cifra?", si chiede.

Fulvio ha fotografie che lo ritraggono con Gianni Amelio, con Roberto Benigni, con protagonisti del cinema italiano. Ma adesso è affidato ai servizi sociali di Spezia, nonostante sia in graduatoria da novembre per le case popolari. Gli hanno revocato anche il reddito di cittadinanza. "Per un palese errore dell’ufficio verifiche a Roma", dice. "Ma da sette mesi non percepisco neppure quella cifra esigua". A volte si possono fare cose egregie, e per mille motivi finire a terra. Dopo aver fatto innumerevoli film per valorizzare la città in cui viveva, Spezia, Fulvio Wetzl si ritrova virtualmente in mezzo a una strada. Come si dice in questi casi "nella generale indifferenza" delle istituzioni che lo hanno cercato, quando c’era da fare un filmato per mettere in luce un aspetto della città, e nell’indifferenza anche di molti amici. È pieno di amarezza, Fulvio. E forse siamo troppo abituati a pensare che, se uno fa "il cinema", debba vivere in un mondo facile.

Dopo uno sfogo che Wetzl ha lasciato su Facebook, qualcuno se n’è accorto. Lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, autore di tanti film di Paolo Virzì, scrive: "E’ così facile essere dimenticati, e non ci sono paracadute di nessun tipo, né pensioni né altre forme di assistenza".

Insomma: è facile scendere, e si crede sempre che tocchi agli altri. E che, in fondo, sia anche un pò colpa loro. Non è così.