di Fiamma Domestici
In attesa dell’apertura della Biennale Europea d’Arte Fabbrile, dal 31 agosto al 3 settembre, fra le tante iniziative questa estate nel Comune di Pratovecchio Stia, da non perdere la mostra “Trame Toscane. Un secolo di tessuto, artigianato e moda”, che si svolge fino al 15 settembre al Museo dell’Arte della Lana di Stia. In scena l’eccellenza dell’alta sartoria del territorio e non solo, con l’esposizione di pezzi unici realizzati da tante ‘mani d’oro’ che hanno reso la Toscana capofila dell’eleganza sartoriale in tutto il mondo.
Curata dalla collezionista Camilla Baracchi (studiosa di storia del costume), con la collaborazione di Maria D’Ermoggine (docente di storia dell’arte), la rassegna offre ai visitatori l’occasione di intraprendere un affascinante viaggio a ritroso nel tempo - dagli anni Settanta del Novecento fino alla metà dell’Ottocento - sulle tracce dell’alta moda made in Tuscany in linea con il concept del museo e illustrativo delle diverse interpretazioni ed utilizzi di filati naturali. Dal velluto operato al damascato, dallo chiffon al crépe, dal moiré al bouclé, dal taffetà al jersey fino alla rafia: in passerella tutte le declinazioni di tessuti, forme, colori, linee e stili realizzati da griffe famose come Pucci, Ferragamo, Guidi, Biancalani, le sorelle Chiostri.
Una sorta di mappatura di note realtà manifatturiere toscane lungo un secolo di storia artigiana si snoda nelle sale di quel museo che, raccogliendo l’eredità dell’antico Lanificio di Stia (fondato nel 1852 per la tessitura del celebre ‘panno casentino’ e divenuto fornitore ufficiale di casa Savoia), offre ai visitatori l’emozione di vivere un’esperienza didattico-sensoriale unica e irripetibile fra storia e modernità. Una quarantina i capi esposti insieme a circa 30 cappelli delle principali modisterie toscane, tutti provenienti dalla collezione di Camilla Baracchi.
Fra i pezzi più esclusivi, i due abiti in rafia giallo e rosa antico di manifattura fiorentina degli anni Sessanta esposti con a fianco la copertina della nota rivista di moda dell’epoca “Eva” dove il modello di vestito venne pubblicato con le info tecniche per il lavoro sartoriale. La mostra, con il patrocinio del Comune di Pratovecchio Stia, Musei ed Ecomusei del Casentino, Casentino Toscana, è stata realizzata grazie alla disponibilità del Museo dell’Arte della Lana con la collaborazione tecnica di Angela Giordano, la collaborazione della Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze e del Coordinamento Tessitori.
"Si tratta della mia prima mostra all’interno di uno spazio museale resa possibile grazie alla disponibilità e competenza di tutto lo staff del Museo che ringrazio per avermi permesso di realizzazione questo mio sogno", il commento di Camilla Baracchi. Orario: agosto: da martedì a domenica: 1013 – 1619.