
Arezzo, 9 settembre 2023 - Già strette nella morsa dei rincari energetici e dei cambiamenti climatici, le imprese agricole si trovano ad affrontare un’altra emergenza. Continua l’allarme nei campi per la carenza di manodopera. Ora all’appello mancano molti addetti stagionali, circa 400 nelle vigne, altrettanti tra gli olivi. Mani preziose che sarebbero state impiegate nella vendemmia, già partita da giorni, e nella raccolta di olive. Una carenza di manodopera che è diventata strutturale e che si sta spalmando lungo tutto l’anno, che ha provocato non poche difficoltà alle imprese che hanno avuto problemi a trovare tutti i collaboratori necessari per la raccolta, le potature e anche per la vendemmia stessa. L’ultimo Decreto flussi poi, è risultato insufficiente a colmare la domanda di lavoratori nei campi; ne sono arrivati circa il 60% i restanti sembra nelle prossime settimane. Un numero che comunque non soddisfaceva le domande giunte dalla provincia. Ci dovrebbe riuscire il nuovo decreto, se pur fuori tempo massimo. Nei prossimi mesi dovrebbero infatti essere in arrivo 86 lavoratori richiesti da aziende private e 111 dalle organizzazioni. Ma intanto si soffre. Non ci sono più i pensionati che tramite contratti a chiamata o voucher arrotondavano, non ci sono gli studenti che approfittavano delle raccolte per guadagnare qualcosa.
Mancano anche gli stranieri, gli unici ormai a lavorare nelle nostre campagne, perché il decreto flussi non li ha fatti arrivare in numero sufficiente, si diceva. E per fortuna, ovviamente si far per dire, che quest’anno la produzione di uva e di olive si aggira intorno al 50% in meno rispetto allo scorso anno. A giocare un brutto, bruttissimo scherzo alle vigne prima la peronospora, una delle più gravi malattie della vite, poi la grandine. Un brusco calo che però alleggerisce il peso, se pur notevole, della mancanza di manodopera. Un problema che nel mondo agricolo, soprattutto quello delle viticultura, in molti stanno cercando di arginare meccanizzando il processo di raccolta. Un cambio repentino anche di filosofia nella produzione. Ma del resto cambia il mondo, e anche la campagna si deve adattare.