Treni. Dopo l’incontro di ieri delusi il Movimento Consumatori e il Comitato Pendolari Valdarno

La riunione, a cui hanno preso parte anche i sindaci, non ha soddisfatto le associazioni. “La Regione non ha capito che servono risposte immediate”.

Ancora polemiche sui treni

Ancora polemiche sui treni

Arezzo, 17 aprile 2024 – Il Movimento Consumatori Arezzo ritiene che la Regione Toscana non abbia capito che servono risposte immediate ai problemi dei pendolari. Una presa di posizione arrivata a 24 ore dall’incontro di ieri sulla linea ferroviaria aretina, cui hanno preso parte anche i sindaci del Valdarno. “Il 3 aprile scorso l’assessore Baccelli, tramite la stampa locale, confermava che non vi fosse alcuna procrastinazione in relazione ai lavori necessari per risolvere le problematiche esistenti sulla linea ferroviaria aretina, ma che quest’ultimi procedevano. Ieri si è tenuta la riunione alla presenza delle autorità competenti in materia, ma le soluzioni prospettate non appaiono nemmeno lontanamente risolutive dei problemi che da anni affliggono i pendolari – ha commentato il Movimento Consumatori Arezzo - La Regione Toscana non ha capito che ha il potere-dovere di impedire che venga meno il diritto alla mobilità adottando soluzioni tempestive. Quest’ultimo facilita l’esercizio, e in alcuni casi garantisce, di un ulteriore diritto, quello al lavoro. In una società globalizzata – ha proseguito l’associazione - è impensabile che i lavoratori debbano partire ben tre ore prima per sperare di arrivare in tempo a lavoro, così gli studenti e i pendolari tutti. Un assessorato ai trasporti che non riesce a far rispettare gli orari dei treni affinché si abbia un servizio efficiente e puntuale è un assessorato privo di forza”.

Il Movimento Consumatori si è poi chiesto cosa propongono i sindaci del Valdarno. “Speriamo che in campagna elettorale non si inseriscano i soliti punti, fra gli altri irrealizzabili, circa il collegamento con Arezzo e Firenze con un treno ogni 10/15 minuti – ha concluso l’associazione - Il diritto alla mobilità nel Valdarno, e non solo, è un optional, non ci fermeremo certamente a queste proposte deludenti e per niente risolutrici. In tutto ciò c’è il rischio che il prossimo 1 luglio ci siano nuovi rincari, causati dall’inflazione. In un paese normale tutto ciò è inaccettabile”.

Intanto anche il Comitato Pendolari Valdarno non ha nascosto la sua delusione per gli esiti del vertice di ieri. "Sono palliativi le opzioni tecniche proposte da Rfi per risolvere i disservizi e le interferenze sulla Direttissima fra i treni regionali e l'Alta Velocità - afferma il portavoce Maurizio Da Re - che riguardano, in modo discutibile, modifiche agli orari e ai tragitti dei treni dei pendolari, senza considerare anche modifiche ai treni AV e soprattutto la questione della precedenza ai treni regionali negli orari di punta, come se i treni AV, a mercato, fossero intoccabili". Perplessità vengono espresse dal portavoce del comitato anche sul potenziamento infrastrutturale della linea e sul sesto binario fra Rovezzano e Arezzo, discusso dal presidente Giani con l'ad nazionale di Rfi Strisciuglio in un recente incontro e rilanciato ieri dall'assessore Baccelli: "si rimanda a un progetto di fattibilità di Rfi, entro l'anno - sottolinea Da Re - ma non è chiaro se si tratta del raddoppio della linea Direttissima, fra Rovezzano e Valdarno, proposto a suo tempo dall'ex assessore regionale Ceccarelli, oppure di un raddoppio della linea Lenta aretina, fra Rovezzano e Arezzo, di cui non è chiara la realizzabilità e utilità".