
Uno stabilimento dove vengono smaltiti rifiuti raee
Dopo Pavia e Taranto, fa tappa a Terranuova il "Grand Tour Impianti... e non solo", il viaggio di Cisambiente Confindustria nei grandi stabilimenti italiani di valorizzazione rifiuti e recupero materie, tutti gestiti da aziende associate. Il terzo appuntamento è fissato per domani alle 10,30 nel primo impianto italiano, localizzato in Valdarno, per il recupero di metalli preziosi da RAEE a basso impatto ambientale, messo a punto dal Gruppo Iren. Il progetto itinerante di Cisambiente Confindustria, che ha già raggiunto impianti in Puglia e Lombardia, attraversa le principali regioni italiane, mettendo insieme operatori del settore e istituzioni locali per rafforzare i rapporti sinergici tra le imprese e gli attori territoriali, pubblici e privati, e far conoscere da vicino le tecnologie, i processi e i risultati conseguiti dall’industria nel campo del riciclo e del recupero.
Una mattinata che si preannuncia ricca di interventi a partire da Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, e da Lucia Leonessi, direttore generale di Cisambiente Confindustria. Poi saranno coinvolte le istituzioni locali, con il sindaco di Terranuova Sergio Chienni che farà gli onori di casa. Dopo sarà la volta di Claudio Rubertà, comandante provinciale dei Carabinieri, Aldo Poponcini, comandante della Polizia Municipale di Arezzo, e infine il prefetto Clemente di Nuzzo. Dall’impianto aretino verranno recuperati oro e argento, destinati all’industria orafa del territorio. Data l’importanza strategica, sia a livello nazionale che europeo, della struttura presente a Podere Rota, Regione Toscana ne ha fatto uno dei suoi fiori all’occhiello. L’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno. E ogni anno, nel nuovo polo dell’economia circolare, saranno recuperati quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame. Il trattamento dei RAEE permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento.
Il sito, che si estende su una superficie di circa 2.400 mq, rappresenta un unicum a livello nazionale, in un Paese in cui solo il 30% dei rifiuti elettronici viene recuperato correttamente. L’impianto, realizzato da Valdarno Ambiente consentirà l’estrazione, la selezione e il recupero di oro, argento, palladio e rame, presenti all’interno di schede elettroniche di piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici.