Thalia dagli Usa rientra in Italia per Natale

La piccola è tornata a casa dopo otto mesi trascorsi tra interventi e fisioterapia. La mamma: "E’ la fine di un percorso iniziato anni fa"

Migration

di Marco Corsi

Otto mesi di permanenza in America, tre interventi chirurgici, 120 ore di fisioterapia e 9 cm di allungamento della gamba raggiunti. E’ la fine del percorso negli Usa per la piccola Thalia, la bambina di Terranuova che da anni convive con una grave malformazione alla tibia che l’ha costretta a lunghi periodi in ospedale. In queste ore, come ha annunciato la madre Valeria, il rientro in Italia, dove trascorrerà un Natale sereno. "E’ il momento che scandisce la fine di questo percorso", ha aggiunto la donna", che ha fotografato la figlia mentre suona la campana del Paley Orthopedic&Spine Institute, il presidio sanitario statunitense che ha accompagnato questo lungo viaggio della bambina e nel quale è stata curata e operata. Un viaggio lungo, ma carico di grandi speranze iniziato lo scorso mese di aprile, quando c’è stata la partenza per la Florida.

Straordinaria, anche in quella occasione, la mobilitazione dei valdarnesi, che hanno sostenuto finanziariamente la piccola e la madre per il viaggio oltreoceano, il soggiorno e, ovviamente, le cure. La partenza per gli Stati Uniti, tra l’altro, era stata rimandata. L’intervento chirurgico in America era stato infatti programmato inizialmente per metà gennaio, ma alcuni imprevisti lo avevano impedito. Ad inizio primavera il via libera. A metà aprile il primo intervento, cui ne sono seguiti altri due. La famiglia, tramite i social, ha sempre voluto informare i valdarnesi dei miglioramenti della bambina, perché questa è una storia che ha colpito profondamente l’intera comunità. Thalia è nata il 17 febbraio 2017 a Firenze all’ospedale di Careggi dopo una gravidanza difficile e senza diagnosi prenatale. Solo al momento della sua nascita i medici hanno scoperto che aveva una serie di malformazioni congenite importanti. La più visibile era quella alla gamba sinistra. Le è stata riscontrata un’emimelia tibiale con assenza della tibia e una biforcazione del femore. Non è stata subito diagnosticata, ma già si capiva che si trattava di una malformazione decisamente complessa. Dopo altre problematiche all’esofago, alla trachea e ai bronchi, nel gennaio del 2018 la bambina è stata sottoposta alla prima risonanza magnetica alla gamba. Con i risultati in mano i familiari sono partiti per Monaco di Baviera. Li aspettava il dottor Paley, il chirurgo americano che poi avrebbe operato per la prima volta Thalia in America nel giugno del 2019. Tantissimi, sui social, i messaggi di incoraggiamento a mamma e figlia. Fin dal primo giorno c’è stata una grande mobilitazione, morale e materiale. Adesso il ritorno in Italia.