FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Tempio crematorio, niente da fare. La commissione boccia il piano

Si ferma definitivamente, dopo l’altolà del Tar, la procedura di gara: la decisione alla nuova amministrazione

Tempio crematorio, niente da fare. La commissione boccia il piano

Tempio crematorio, niente da fare. La commissione boccia il piano

È stata dichiarata senza esito la gara relativa alla costruzione e gestione del tempio crematorio di San Giovanni. Lunedì si è riunita la commissione giudicatrice della procedura di gara e, facendo seguito anche alla sentenza del Tar, ha escluso Italgeco per l’inaffidabilità dell’offerta. Il piano economico finanziario presentava infatti un consistente incremento del numero stimato di cremazioni di salme e resti mortali senza alcuna giustificazione. Vizio simile che sarebbe stato riscontrato anche nel piano di Silve, ditta arrivata seconda in graduatoria, che avrebbe proposto un incremento del numero di cremazioni per soggetti non residenti.

Da qui la decisione degli uffici di rendere nulla la gara. Si torna quindi al punto di partenza e bisognerà vedere come intenderà muoversi la nuova amministrazione comunale che si insedierà dopo le elezioni comunali. Il 24 aprile scorso il Tar della Toscana aveva disposto l’annullamento dell’aggiudicazione del bando di project financing vinto dalla Italgeco. La Silve aveva presentato in precedenza due ricorsi al tribunale amministrativo perché riteneva illegittima la scelta dell’amministrazione comunale sangiovannese.

Secondo l’azienda la procedura adottata non era in linea con la normativa di settore e con i principi di libera concorrenza e massima partecipazione per l’affidamento dei contratti pubblici. In questa vicenda spunta anche un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Sul piano politico il sindaco Valentina Vadi aveva espresso la volontà di sospendere comunque l’iter, anche in caso di pronunciamento favorevole del Tar, per affrontare un percorso partecipativo con la cittadinanza per capire l’utilità o meno della costruzione di un tempio crematorio nelle vicinanze del cimitero comunale. Di altro avviso le forze di opposizione, tra tutte Movimento 5 Stelle e Liste Civiche Sangiovannesi, che hanno ribadito fin dall’inizio della vicenda la loro contrarietà a tale progetto. In parallelo si è mosso il comitato Aria Pulita Valdarno, che nel corso di alcuni mesi ha raccolto oltre 3mila firme di cittadini residenti che si oppongono alla realizzazione di questa struttura sul territorio comunale. In tutto questo si è inserita anche la Regione Toscana, che ha approvato una nuova legge a novembre del 2023 che stabilisce una moratoria di 12 mesi per la realizzazione di nuovi impianti crematori nell’intero territorio regionale, in attesa dell’approvazione del primo Piano regionale di coordinamento. Durante questo periodo, non sarà permesso di costruire nuovi impianti, a meno che i Comuni non abbiano già approvato il progetto di costruzione. Un ulteriore elemento che avrebbe allontanato l’ipotesi del forno crematorio. Certo, oggi viene messo un punto fermo sul procedimento, ma non è detto quindi che la questione del tempio crematorio venga definitivamente archiviata. Italgeco potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione assunta dal Tar e forse il gioco dell’oca potrebbe ripartire nuovamente dalla casella del via.