Svolta per chirurgia Nominato il primario

Stabilizzato Enrico Andolfi: sollievo in città, scongiurata una ritirata del servizio. Una presenza fissa era la richiesta ricorrente. "Si completa un percorso".

Svolta per chirurgia  Nominato il primario

Svolta per chirurgia Nominato il primario

di Claudio Roselli

Enrico Andolfi è il nuovo direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia generale dell’Ospedale di Sansepolcro, dopo aver superato la selezione pubblica. Già facente funzione dal febbraio dello scorso anno, il dottor Andolfi è ora pienamente operativo nel suo ruolo. Specializzato all’Università degli Studi di Siena in Chirurgia Generale, ha approfondito i suoi studi con corsi e master universitari di perfezionamento in Italia e all’estero, prevalentemente orientati sull’esercizio delle più moderne tecniche chirurgiche mini–invasive (laparoscopia avanzata e robotica) per la gestione della patologia addominale complessa.

"Il dottor Andolfi assume ora ufficialmente il ruolo di dirigente medico della chirurgia della Valtiberina - ha commentato il direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso – e darà continuità a un percorso già avviato in maniera proficua. Come azienda, avevamo preso l’impegno di stabilizzare, prima possibile, questa importante figura di riferimento per la sanità del comprensorio e portando avanti la procedura di selezione abbiamo rispettato l’impegno. Al dottor Andolfi vanno da parte della direzione i migliori auguri per il nuovo incarico".

Il professionista entra a pieno titolo con indubbio entusiasmo: "Questa nomina – ha commentato il dottor Andolfi - è la naturale evoluzione di un percorso che stiamo portando avanti all’Ospedale della Valtiberina. In questa sede esercito prevalentemente un’attività chirurgica su parete addominale (ernie e laparoceli con tecnica sia tradizionale che mini invasiva), colecistectomie, videolaparoscopiche, laparoscopia diagnostica e chirurgia proctologica.

Tuttavia, nell’ottica del moderno concetto di rete chirurgica aziendale, continuerò ad operare su Arezzo i pazienti che necessitano di chirurgia oncologica o di procedure addominali maggiori che possono giovarsi delle maggiori risorse tecnologiche e strutturali derivanti dalla centralizzazione sul San Donato. In tal modo, garantiremo alla popolazione della Valtiberina una reale presa in carico della maggioranza delle necessità di cura delle patologie chirurgiche".

È insomma arrivato un importante segnale per la sanità locale: la presenza fissa di un chirurgo (quello che un tempo era chiamato primario) costituisce una garanzia per una divisione dal funzionamento comunque testimoniato dai numeri. Si tratta ora di sistemare la delicata questione della medicina e dl pronto soccorso, dove nemmeno lo scorrimento delle graduatorie è riuscito a colmare le carenze di personale medico.