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di Dory d’Anzeo
Si avvicina un’altra festa del lavoro e sarà una festa piena di incognite. I danni della pandemia al tessuto economico sono evidenti, in più si avvicina la fine del blocco dei licenziamenti. Ci aspetta un’ecatombe di posti di lavoro? Secondo Silvia Russo, neo eletta segretaria provinciale della Cisl no,"ma ci saranno alcuni settori in cui la crisi si sentirà drammaticamente".
Impossibile fare stime, ma alcuni comparti produttivi sembrano più a rischio di altri: "Sicuramente il settore metalmeccanico tradizionale, chi lavora l’acciaio per fare un esempio. Anche sull’orafo ci sono incognite". In quest’ultimo caso, gioca un ruolo importante l’assenza delle fiere: "L’importanza di queste manifestazioni per il settore è capitale. Non tanto per la pubblicizzazione del prodotto, quanto per il fatto che quello era tradizionalmente il momento in cui si concludevano gli affari, c’erano ordini che permettevano di programmare la vita dell’azienda, comprese eventuali assunzioni interinali o a tempo determinato. Di tutto questo, ora, si sente la mancanza".
Ci sono altri settori a rischio, secondo Russo: "Turismo e commercio, e in questo caso credo che le aperture indiscriminate non giovino affatto al settore. Occorrerebbero, invece, aperture mirate e per le aziende che restano chiuse una politica ad hoc, fatta di ammortizzatori sociali concreti - noi da tempo chiediamo che vengano rivisti - che non vadano a pesare sull’impresa, e di aiuti per la ripartenza. Il Recovery fund in quest’ottica sarà cruciale".
Più articolato il discorso sul settore moda: "Qui, rispetto ai possibili licenziamenti farà la differenza produrre per una grande griffe o produrre per mercato locale e nazionale. Puntare a un piano di investimenti serio sarà utile per i più grandi, per i piccoli dovremo aspettare che ripartano consumi e turismo".
E a proposito di moda e manifattura, due note aziende aretine si ‘sposano’ ne segno di Marzotto. Si tratta di aretine Zeta Catene e Galvanica Formelli, che da tempo dialogano con i brand del lusso: la prima realizza catene per borse e scarpe, la seconda e trattamenti galvanici e finiture. Entrambe entrano in Ambria Holding, società fondata da Matteo Marzotto insieme al socio Michele Paris. Nasce una collaborazione finalizzata a creare un super gruppo della moda di alto profilo. Le due aziende aretine entrate in Ambria, fanno registrare decine di milioni di fatturato all’anno. Lo scopo dell’accordo è quello dare forza ad un progetto di ampio respiro. L’accordo è stato siglato ieri a Bergamo ed è diventato immediatamente operativo.