Servizi, parcheggi, punti ristoro: l’altra mostra

La macchina dell’evento è cresciuta nell’attesa che la sosta trovi risposte migliori al Centro Affari

Migration

Non di solo oro vive la Mostra dei grandi gioielli aretini. Alle sue spalle c’è una macchina ormai oliatissima e che anche quest’anno ha dimostrato di girare perfino dopo due anni stop per la pandemia. La gastronomia ha rimesso su le risposte degli anni migliori: e anzi, l’intenzione è quella di riaprire quasi fisso un punto di riferimento anche nelle settimane prive di eventi, come già era stato solo pochi anni fa.

I servizi sono curati nei dettagli e su misura per una realtà decisamente poliedrica. L’arrivo di buyers ed operatori da tutto il mondo costringe a creare una rete che a tutti dia una sua risposta. Basti pensare solo alle esigenze alimentari o a quelle legate alle abitudini di tutti i giorni.

Un nodo che dovrà ancora essere sciolto è quello della sosta. Il calo di operatori e di presenze rispetto al 2019 ha allentato la morsa, ma è chiaro che è tutto il sistema del centro affari che ha bisogno di una risposta migliore sul piano dei parcheggi.

Il rinvio dei lavori in via Fiorentina ha ritardato la consegna di una parte dell’ex campo scuola ad Arezzo Fiere. I ritardi della Lebole faticano a creare un secondo polmone collegato ai padiglioni da un sottopasso pedonale. E il rischio è che tra un anno su questo aspetto saremo ancora al solito punto.