REDAZIONE AREZZO

Seguendo le tracce dell’arte di Fedeli dal Duomo alle Logge Vasari

È bene ogni tanto ricordare i protagonisti contemporanei, come Franco Fedeli, personalità di spicco, artista apprezzato internazionalmente, presente alla Biennale nel 2011 e da sempre molto attento alla città dalla quale ha tratto la vocazione di pittore.

Anticipando che è imminente una mostra con i disegni da lui realizzati su Arezzo, va detto che Franco Fedeli ha arricchito la nostra città di opere interessanti.

La sua carriera è scandita da tappe importanti, tra mostre personali e collettive prestigiose, dimostrando fino dagli esordi di essere eclettico e rivoluzionario, oltre che assiduo nella ricerca.

Dopo l’Accademia di belle arti a Firenze, Fedeli ha fatto numerosi viaggi a Parigi durante gli anni Novanta, dedicandosi anche alla scultura, alla poesia, alla fotografia, senza dimenticare i "labirinti".

Le sue figure allungate e "segnate" da linee e da colori dinamici dagli esiti evanescenti si incontrano in luoghi cittadini importanti. Un primo incontro è nella chiesa di Agazzi. Nel catino absidale un suggestivo Compianto sembra essere la tappa successiva rispetto alla Crocifissione di Santa Maria delle Grazie, realizzata nel 1977 dietro l’altare robbiano.

Il percorso comprende fasi diverse dell’attività di Fedeli, che negli anni Ottanta da avvio a figure che recuperano i modelli da lui molto amati in gioventù, come gli esempi de El Greco. Quest’ultimi, reinterpretati in modo personale, sono riconoscibili nella Natività in Sant’Agostino del 1982 e nel San Donato del 1984, che silente accoglie il visitatore all’ingresso delle Logge Vasariane.

Dipinta nel 2003 è la piccola Crocifissione nella faccia esterna dello sportello del tabernacolo della Cappella del Sacramento in Duomo (c’è anche Deposizione). Non meno significativo il Ritratto di Petrarca nell’omonima casa.

Liletta Fornasari