
Enrico Vedovini nelle prime prove
Arezzo, 17 giugno 2019 - Sembra una quisquilia alla Totò, ma l’estrazione delle carriere di sabato sera già determina le strategie di Giostra, come quando in una partita di andata e ritorno a eliminazione diretta conta molto il sorteggio di chi gioca prima in casa o fuori. Ecco dunque che Sant’Andrea, cui è toccato in sorte di aprire la lizza, deve decidere subito, fin da questi giorni di prove, se andare all’attacco o in difesa.
Una volta, nemmeno tanto tempo fa, il quartiere che partiva per primo faceva un po’ di catenaccio, puntando magari a un prudente quattro nella carriera di apertura e riservandosi le cartucce migliori per la seconda. Ma da qualche anno è cambiato tutto e la parola d’ordine è diventata sparigliare subito. Quasi certo, dunque, ma il quasi è solo un pleonasma, che San Giusto tiri subito al cinque per mandare fuori giro chi viene dopo. Con chi? Questo è po’ più problematico, perchè di cavalieri da centro i biancoverdi ne hanno due.
Uno, il baby Tommaso Marmorini, ancora in via di formazione (al «pomodoro» di giugno, determinante per la vittoria, ha fatto da contraltare il brutto due di settembre), l’altro, Enrico Vedovini, sicuro come un cecchino di antica esperienza. Partire col primo vuol dire lasciarsi un margine di recupero, aprire col secondo significa sparare subito i colpi migliori. La Giostra degli altri sarà inevitabilmente condizionata dal tiro d’avvio.
Dei due che vengono dopo, la coppia di Porta Crucifera, uno solo, Lorenzo Vanneschi, ha già colpito il cinque in gara. E’ lui il più sicuro per rispondere colpo su colpo oppure conviene puntare sulla volontà di sfondare di Adalberto Rauco, un altro baby che vuole fare il salto di qualità? Chissà, di certo, alla luce di settembre, Colcitrone può giocarsela ed è già un passo avanti rispetto alla prova pallida della notturna di giugno.
Chi di sicuro non ha problemi è il terzo in lizza, Santo Spirito. Non solo ha i due giostratori migliori su piazza (nel senso dei più affidabili sul centro), la supercoppia Elia Cicerchia-Gian Maria Scortecci ma ha anche il vantaggio di poter fare la gara su chi ha corso prima. Il Cecchino Elia e il Ragazzone Gian Maria sono intercambiabili, giostrano da primi o da secondi con la stessa sicurezza.
L’unica incognita sono i cavalli, nuovi di zecca. E un po’ anche l’abbassamento di forma nel 2018 di Cicerchia, che per la prima volta da quando corre non ha colto neppure un cinque. Casualità, cavallo o altro? Vedremo. Infine quella che sulla carta è la squadra incognita, ossia Porta del Foro, che si è tenuta Davide Parsi ma ha silurato il giostratore più esperto, Andrea Vernaccini, l’unico che ha colto ripetutamente il cinque, sostituendolo con Gabriele Innocenti.
Correre da ultimi è di solito considerato un vantaggio, ma bisogna che chi scende in lizza abbia il corazon e la freddezza per andare al massimo, come Vasco Rossi. Ce l’hanno tanto cuore quelli di «Nonna Chimera»? Sabato è vicino, anzi è già conto alla rovescia.