Sanità, il grande "imbuto": Tac e visite fino a mezzanotte, metà arretrato già smaltito

D'Urso: "Un buon risultato". Orari no stop, oggi riapre il Cup. Appuntamenti programmati da qui in poi quasi tutti confermati. Privati nella diagnostica. Caso colonscopie.

Analisi

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Arezzo, 3 giugno 2020 - A mezzanotte non va la ronda del piacere ma la risonanza magnetica. La sanità si tira su le maniche fino al collo per dipanare l’ingorgo delle visite e delle prestazioni diagnostiche. All’inizio della fase 2, quando piano piano siamo usciti dai mesi di emergenza Covid, le prestazioni ambulatoriali sospese erano 23.554.

Tra queste 17 mila visite e il resto più o meno equamente sparso tra ecografie, risonanze e Tac. Le visite erano in tutto 17.500, tra queste circa diecimila di controllo.E un terzo, quindi intorno a seimila, solo al San Donato.

Un «imbuto» dal quale la Asl ha già percorso metà del cammino. «Abbiamo dimezzato l’arretrato, garantendo 12.201 prestazioni: mi sembra davvero un buon risultato» commenta il direttore generale Antonio D’Urso. Ma la strada è ancora impegnativa.

E per questo la ricetta è semplice: a mali estremi, estremi rimedi. Per le visite restano spalmate dalle 8 alle 20: domeniche comprese.Per la diagnostica siamo se possibile ancora oltre. «La fascia di attività di Tac e risonanze magnetiche è stata estesa fino alle 24».

La fatidica mezzanotte, esplorata perfino di domenica. Anche se, sottolinea manzoniano D’Urso, con giudizio. «Cerchiamo di creare meno disagi possibili ai pazienti». Un altro nodo decisivo è quello chirurgico. L’attività di emergenza è stata naturalmente garantita, con i professionisti Asl ad operare al centro chirurgico toscano. Ma il resto ha frenato come mai era successo in passato.

Ad Arezzo sono stati effettuati il 15/20% degli interventi: appena 500. Solo un anno fa gli interventi erano stati tremila. E cinquecento concentrati fra patologie indifferibili e trattamenti di patologie oncologiche. Ma anche qui c’è da rimandare la macchina a pieni giri. Venerdì ritorna il robot al San Donato. Lunedì riparte tutta la chirurgia in ospedale.

E’ la mossa preliminare a riprendere gli interventi programmati non oncologici e riassorbire le liste di attesa. Un quadro nel quale si è attinto a tutte le risorse. Intanto le prestazioni si sono svolte sia in ospedale che nelle strutture dei privati accreditati: parliamo in particolare della diagnostica, pur rimanendo sotto il tetto economico definito a inizio anno.

Le visite sono continuate durante l’emergenza (ovviamente se non differibili) alla Sapra. Il personale ora lavora allungando l’orario. Tutto secondo un accordo definito con la Regione, sorta di super straordinario pagato 90 euro lordi l’ora. Mentre sono lievitate le prestazioni in televisita, nelle quali D’Urso crede come nella tecnologia al servizio delle prenotazioni.

Anche se da oggi riapre il Cup fisico al San Donato. «Ma l’obiettivo è di limitarlo e sostituirlo sempre più decisamente con quello telematico». Sempre oggi riaprono i Cupo delle otto farmacie comunali.

E da ora in poi? Chi ha prenotazioni da tempo tendenzialmente dovrebbe mantenere giorno e ora: solo in alcuni casi i pazienti saranno contattati per ritocchi, dovuti alla nuova priorità: distanziare fin dal momento dell’appuntamento, quindi ampliare l’intervallo tra un malato e l’altro. E i controlli su chi periodicamente deve verificare lo stato della propria patologia (ad esempio i diabetici)?

Potranno continuare a godere del medico sostanzialmente di fiducia? «Era un’opzione tendenzialmente offerta più possibile e tale rimarrà». Le visite invece dagli specialisti intra moenia, e lì il medico lo scegli di sicuro perché lo paghi, ripartiranno via via al calare delle code istituzionali. Quindi già dal 15 giugno, quando il recupero sarà completo per il 50% delle linee di attività. Il resto del percorso andrà in parallelo da lì a fine giugno. Magari a mezzanotte.