LAURA LUCENTE
Cronaca

"Sagre, servono regole per tutelare i ristoranti"

Tornano a richiederlo a gran voce al Comune di Cortona le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio

di Laura Lucente

Un regolamento per le sagre che serva anche a tutelare le attività imprenditoriali del settore della ristorazione. Tornano a richiederlo a gran voce al Comune di Cortona le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio che con una missiva, indirizzata al sindaco e all’assessore alle attività produttive, invocano un tavolo di confronto urgente sul tema. "Altri comuni della provincia hanno già da tempo adottato specifici atti – spiegano i delegati locali per Confersercenti Lucio Gori e per Confcommercio Carlo Umberto Salvicchi - anche sulla base delle novità apportate dal regolamento regionale del commercio, che può essere alla base di una valutazione condivisa per la stesura di un testo da approvarsi rapidamente, già prima di questa estate". Un tema sempre caldo che a più riprese è stato messo sul piatto anche degli amministratori precedenti.

"Ci sono stati appelli sottoscritti dai numerosi operatori presenti sul territorio comunale, che chiedevano uno stop al proliferare di sagre e feste paesane, con l’approvazione di un regolamento che limitasse il rilascio delle autorizzazioni alla somministrazione temporanea, intervenisse sulla durata massima degli eventi, sulla tipicità del menù, sull’entità della tassa sui rifiuti". Un regolamento invocato non per demonizzare il settore ci tengono a precisare le associazioni. "Questo non significa che iniziative che hanno storia e tradizione siano impedite, anzi rappresenta a nostro avviso il modo migliore per valorizzarle e promuoverle". Il comune di Cortona, per altro, è quello in provincia di Arezzo con il maggior numero di sagre e feste paesane. Ne sono stimate 33 per un totale di 156 giorni di somministrazione in un anno. La richiesta va di pari passo anche al periodo nero legato all’emergenza pandemica che ha fortemente penalizzato il settore della ristorazione. "Dopo mesi di chiusure e non essendo ancora usciti dalla crisi – confermano Gori e Salvicchi - con bilanci dissestati e con l’incombere di tasse e tariffe da saldare, il possibile tana libera tutti sulle sagre, potrebbe dunque mettere a dura prova i ristoratori cortonesi. La perdurante situazione pandemica richiede a nostro avviso l’adozione di tutte quelle misure a livello nazionale, regionale e locale per mettere in sicurezza le aziende di somministrazione e ristorazione, che rappresentano una fonte di occupazione e di valorizzazione e promozione dei nostri prodotti, dei nostri produttori".