
Da sinistra: l’ad di Leonardo, Cingolani, il sindaco Ghinelli, il presidente Macrì e il ministro Pichetto Fratin
Una road map che deve correre veloce. Nel cuore di una transizione che da Arezzo lancia il conto alla rovescia. "Dobbiamo ripristinare un adeguato livello di indipendenza energetica e soprattutto correre con le rinnovabili", e "poiché il nostro Paese è fatto di tanti distretti produttivi, ha una peculiarità locale che è una ricchezza, c’è bisogno che la sostenibilità e questo mix energetico debba essere attuato anche dal basso, non solo dall’alto con dinamiche globali e nazionali". Francesco Macrì, presidente di Estra spa, traccia la rotta al convegno sulla transizione ecologica promosso dalla società in collaborazione con Qn Economia. "In questo Paese si rischia sempre di fare delle riforme o intervenire su questi settori assecondando dei modelli industriali. Dobbiamo arrivare alla portabilità energetica in ogni campo. Non è pensabile concepire le comunità energetiche per non disturbare la multinazionale di Stato: dobbiamo superare il concetto della rete e fare i reali interessi dei cittadini. Questo è un elemento che ci può distinguere nel prossimo periodo, perché l’energia sta diventando veramente un elemento che rischia di deprimere lo sviluppo economico e sociale della nostra realtà". Affiancato dall’amministratore delegato Nicola Ciolini, Macrì si mette idealmente al timone di una nave che punta verso l’indipendenza energetica. Davanti a lui un ministro, il titolare dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, l’ex ministro e attuale amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani, il governatore Eugenio Giani e una bella fetta dei grandi sindaci della Toscana. Macrì lancia la parola d’ordine da Arezzo e la coniuga sia per lo Stato ("è il momento di ripristinare elementi di vantaggio fiscale per rilanciare l’efficienza energetica, rivalutando anche lo sconto in fattura") che per i primi cittadini ("apriamo tavoli di condivisione di priogetti di sviluppo energetico"). Obiettivo? "Superare il concetto della rete per fare i reali interessi dei cittadini". Il pericolo? "Deprimere lo sviluppo economico e sociale dei nostri distretti". Sollecitazione consegnata alla tavola rotonda con i sindaci e il presidente della Regione Giani.
Nel panel moderato da Agnese Pini, direttrice di Qn, Giorno, Resto del Carlino e Nazione, il ministro Pichetto Fratin rilancia il percorso sulla decarbonizzazione e sul nucleare osserva: "Stiamo definendo un quadro giuridico nazionale per mettere nella condizione il Paese, credo non prima del 2030, di fare le scelte opportune. Un dato è chiaro: la domanda di energia nei prossimi 10-15 anni raddoppierà e abbiamo il dovere di produrre energia pulita, anche per il nostro sistema produttivo, per le famiglie, per il territorio". Sulla stessa lunghezza d’onda Cingolani che richiama un altro aspetto: "L’auto elettrica è una grandissima idea, però prima dobbiamo alimentarla con energia verde e non prodotta bruciando carbone. Poi deve avere una rete distribuzione per poterla caricare e anche a livello di costo non va bene per tutti. Potrei dire lo stesso delle rinnovabili".