"Resto civica, niente Politiche Sulla Provincia sono a disposizione"

Silvia Chiassai Martini: "Ho scelto di essere autonoma rispetto agli schieramenti e così ho fatto" "Il centrodestra deve camminare compatto per ambire al governo nazionale e sui nomi locali"

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di Erika Pontini

Alle Politiche sostiene di non pensare affatto e rivendica di essere una civica convinta. Dal Municipio di Montevarchi resta alla finestra delle urne provinciali lasciando il fardello della scelta “unitaria” al centrodestra.

Silvia Chiassai Martini c’è un disegno di legge sulle Province. A che punto siamo?

"E’ in stallo. Il documento doveva essere presentato ad aprile, sarà l’argomento della prossima assemblea dei presidenti: chiediamo che venga analizzato in maniera veloce. C’è bisogno di una ristrutturazione organizzativa di un ente che in maniera irragionevole è stato penalizzato e oggi è tornato, dopo due anni di lavoro assiduo, a dover gestire anche i fondi del Pnrr. Una giunta ci permetterebbe di lavorare meglio mentre adesso tutto ricade sul presidente anche se i consiglieri lavorano con impegno".

Lo Stato di salute dell’ente?

"E’ rinato in questi 4 anni. Nonostante la forte carenza di personale, dimezzato e senza possibilità di assunzione nemmeno paritaria ai pensionamenti, i dipendenti riescono a cogliere le occasioni del Pnrr per l’edilizia scolastica mentre non ci sono fondi sulla viabilità".

Scuole, qualche numero?

"17 mila studenti, più di 66 edifici. I fondi Pnrr sono legati alla realizzazione di palestre o di ampliamento di scuole. Abbiamo partecipato a bandi per oltre 10 milioni di euro e chiesto finanziamenti regionali per la manutenzione straordinaria di palestre per 223 mila euro".

La ‘nuova’ Provincia non farà gola a qualcuno?

"Sicuramente prima interessava poco. Adesso siamo riusciti a farne comprendere l’importanza. Io vivo l’onere e onore di amministrare la sicurezza dei cittadini su strade, ponti e scuole".

Ci sono tensioni nel centrodestra. Magari qualcuno adesso ambisce alla poltrona...

"Le tensioni tra partiti sono figlie anche della situazione nazionale ed eventuali ambizioni da presidente sono più che legittime, penso che il centrodestra debba proporre una candidatura unitaria".

Ma le interessa proseguire su questa strada?

"Ci sono progetti che mi piacerebbe vedere terminati, solo per citarne uno, il nuovo ponte Buriano. Mi rimetto a disposizione come quando mi fu chiesto 4 anni: l’importante è trovare convergenza unanime… non credo che il centrodestra abbia interesse a creare tensioni che non portano beneficio al territorio".

Qual’è la sua attuale collocazione politica?

"Sempre assolutamente civica. Non mi sono avvicinata a nessun partito: non sono cambiate le condizioni perché faccia una scelta. Sono una cittadina prestata alla politica, mi considero più un’amministratrice. Una delle critiche che mi vengono fatte è quella di fare poca politica ma credo che la strada giusta sia dare precedenza ai fatti".

Rispetto al Governo nazionale come si sente?

"E’ l’ennesimo Governo non votato dai cittadini, cosa migliore è tornare alle elezioni. Sono dispiaciuta della spaccatura del centrodestra, serve una nuova forma di collaborazione solida per presentarsi e mi auguro governare in maniera fattiva".

Politiche, circola il suo nome…

"Non mi interessa assolutamente candidarmi, sono concentrata a portare avanti il mio impegno a Montevarchi invece che portare avanti ambizioni personali, vista la grande fiducia che mi hanno dato i cittadini con un risultato elettorale storico".

Le contestano un’eccessiva autonomia. Come risponde?

Nel mio essere civica ho avuto la disponibilità a poter operare in autonomia rispetto ai partiti, non rispondo a nessuno ma capisco che sia un po’ anomalo. Stesso discorso per la provincia, mi sono messa al servizio dei partiti e assunta la responsabilità di operare al meglio secondo coscienza. Ma senza contrasti o critiche ai partiti".

Tranne aver disertato la visita di Salvini…

"Ero stata chiara dicendo che non volevo leader visto che la seconda candidatura si basava sul mio operato".

Eppure sembra che non tutti le abbiano perdonato la scelta del vicepresidente...

E’ un incarico fiduciario e frutto delle mie richieste di libertà… avevo detto ai partiti che potevano indicare una figura condivisa. Non lo hanno fatto.

Fa il sindaco con più cuore, come presidente la avvertono più austera...

Il ruolo di presidente è diverso, non ha il contatto coi cittadini".

Le frizioni sul segretario generale?

"L’ho cambiato, la legge lo consente. Ho scelto lo stesso del comune di Montevarchi anche per la difficoltà di amministrare due enti. E’ stato vantaggioso anche economicamente. C’è la ratifica del Ministero".

Ma non sarà che teme ciò che è accaduto altrove con i cambi di casacca? Vince la ’destra’, comanda la ’sinistra’

"Qui sei sola in una realtà che non hai scelto. Con persone entrate in una situazione politica differente".

Cosa le ha tolto la politica rispetto alla sua vita privata?

"Ha tolto la vita privata. Per una donna le conseguenze sono più pesanti che per un uomo".

Ma adesso le prime linee sono anche fatte di donne, servirà..

"A patto che le donne lavorino per le donne".

Avere potere significa anche poter fare, come Lei

"Servono servizi pubblici per aiutare chi non può affidarsi alla famiglia, asili. La società moderna deve fare passi".

La politica è la sua scelta definitiva?

"Mi piace amministrare, permette di cambiare, l’aspetto politico mi interessa poco, non è un mondo che mi appartiene. Ma non ho idee chiare su cosa farò da grande, mi mettocin gioco".

Tipo?

"Magari il manager dentro una grande azienda… è un sogno nel cassetto".