LUCA AMODIO
Cronaca

Quel ritorno a casa prima dell’orrore. Gli zii: "Visita al cimitero dai genitori"

Pochi giorni fa Luca e il compagno erano a Terontola. "Li avevamo chiamati al telefono: nessuna risposta"

Pochi giorni fa Luca e il compagno erano a Terontola. "Li avevamo chiamati al telefono: nessuna risposta"

Pochi giorni fa Luca e il compagno erano a Terontola. "Li avevamo chiamati al telefono: nessuna risposta"

di Luca Amodio

CORTONA

"Abbiamo scoperto tutto dalla televisione. Avevamo parlato con Luca e il suo compagno in settimana, erano tranquillissimi. Qualche settimana fa erano anche venuti a trovarci, nostro nipote e il suo compagno, per andare, tra le altre cose, al cimitero a fare una visita sulla tomba dei genitori. Ieri abbiamo provato a chiamare, ma il telefono squillava a vuoto". È il racconto degli zii di Luca Monaldi: uno sfogo carico di incredulità e dolore. Una notizia appresa dallo schermo, che ha spezzato di colpo la quotidianità. Nessun segnale, nessun sospetto. Solo un silenzio improvviso, l’anticamera di una tragedia. Di un delitto efferato. Luca Monaldi aveva 54 anni. È stato trovato senza vita a Bologna, insieme al compagno Luca Gombi, nell’appartamento che condividevano nel quartiere Bolognina.

Entrambi sono stati uccisi, lunedì mattina. Luca è stato sgozzato: un’esecuzione brutale. Una violenza che ha scioccato la città emiliana, ma anche la sua terra d’origine, Terontola, frazione del comune di Cortona, dove Luca era nato e cresciuto. A Cortona i Monaldi erano un punto di riferimento del commercio di prossimità: avevano un negozio di calzature in viale Michelangelo, una traversa della regionale 71.

Accanto al negozio, la famiglia aveva anche un’attività ambulante: mercati, fiere, bancarelle, sempre con le scarpe, sempre con Luca al fianco dei genitori ai quali era molto legato. Dopo il diploma all’istituto tecnico agrario "Angiolo Vegni" delle Capezzine, aveva scelto di restare vicino alla famiglia e alla loro attività. Era un volto familiare, presente, sempre educato e disponibile per quanto riservato e timido. Poi, erano arrivate le difficoltà: la madre stroncata da una lunga malattia, il padre invecchiato e infine scomparso circa un anno fa in una casa di riposo a Castiglion Fiorentino.

Così la saracinesca del negozio si era abbassata per passare la mano ad un’altra familiare e anche Luca aveva lasciato la sua Terontola. Ma non aveva mai spezzato quel filo che lo legava al paese. Nel 2023 si era unito civilmente con Luca Gombi e aveva voluto condividere la notizia anche con i parenti e gli amici della sua terra d’origine.

Solo poche settimane fa, i due erano tornati a Terontola, in punta di piedi, come era nel carattere di Luca, per una visita al cimitero e per salutare gli zii, che ricordano con affetto quello che è stato l’ultimo saluto al nipote. "Era stato anche mio cliente, quando avevo un’officina meccanica al Vallone", racconta un conoscente, Loredano Fanelli. "Poi l’ho perso di vista, ma era una persona riservata, molto conosciuta". Frasi che tornano, come un ritornello in bocca a chi lo ha incontrato: riservato, gentile, onesto. Mai sopra le righe. Una persona normale, che aveva cercato solo serenità e affetto. Poi però nelle loro vite era entrato un nuovo volto, un terzo personaggio. Con Monaldi e Gombi abitava da alcuni mesi Gennaro Maffia, 48 anni, nato in Venezuela ma cittadino italiano.

La convivenza, cominciata formalmente nel 2024, era iniziata in realtà mesi prima, si presume. Maffia frequentava la casa già da ottobre. I due coniugi erano disoccupati e forse il subaffito era un modo per arrivare meglio a fine mese.

Il prezzo da pagare però erano tensioni costanti. Più volte polizia e carabinieri erano intervenuti per sedare discussioni, riportare la calma. Una quotidianità difficile, logorante, sfociata nella tragedia.

La pista investigativa è che i due siano stati ammazzati da Maffia che lunedì è stato fermato all’aeroporto di Barcellona, appena sceso da un aereo. Era ricercato, pare stesse tentando di raggiungere il Venezuela. Per lui sono scattate le manette. Sarà la procura di Bologna ad occuparsi di lui.