"Quel giorno in cui la paura diventò una danza"

Il libro di Alessia Belli del 2023, "Dante & Descartes", spiega il significato di Safina e Ataya come simboli di coraggio e condivisione tra migranti nel Mediterraneo. Una storia di dolore e speranza.

"Quel giorno in cui la paura diventò una danza"

"Quel giorno in cui la paura diventò una danza"

Il libro di Alessia Belli è stato pubblicato nel 2023 (Dante & Descartes) e l’autrice ha spiegato anche il senso del titolo. Safina e Ataya non sono persone: "Safina in arabo significa nave ed era il guscio che ci teneva racchiusi nel Mediterraneo, pieno di storie non solo di dolore e ingiustizia ma anche di desiderio e forza vitale. Ho capito il coraggio di chi parte e rischia la vita in un mare diventato il più grande cimitero al mondo". Ataya è il rito del thé, un’occasione per conoscere culture differenti. Prima di salutarla le abbiamo chiesto se abbia mai avuto paura. Ha risposto leggendo un episodio del gennaio 2022: "Era uscito il decreto che proibiva di viaggiare ai non vaccinati per il Covid. I migranti non potevano accedere alla vaccinazione e rimanevano bloccati sulla nave anche alla fine della quarantena. La tensione saliva e le persone chiedevano di sbarcare. Durante uno dei miei turni un ragazzo, di solito pacato e calmo, ha cominciato a gridare che il suo viaggio per essere un uomo libero era durato anni, tra mille sofferenze nel deserto e nelle prigioni libiche e faceva vedere le cicatrici delle ferite sulle braccia. Sono scoppiata in lacrime, per non poter dare risposte". Una situazione terribile ma risolta proprio dai migranti: "Sì, perchè un giovane nigeriano ha pensato di prendere la cassa di un nostro mediatore e di mettere la musica. Poche note e la quasi rivolta è diventata una danza collettiva. Loro si sono presi cura di me, anche se restavano prigionieri".