Precipita dal tetto, operaio di 46 anni è grave

L’incidente nel pomeriggio a Poppi: l’uomo stava lavorando a una ristrutturazione quando un travetto di legno ha ceduto

Carabinieri e tecnici dell’Asl sono intervenuti per l’ennesimo incidente sul lavoro

Carabinieri e tecnici dell’Asl sono intervenuti per l’ennesimo incidente sul lavoro

Camaldoli (Arezzo), 19 maggio 2022 - Stava sistemando i tabelloni nel tetto di una proprietà privata in ristrutturazione quando, ad un certo punto, un travetto in legno ha ceduto improvvisamente sotto i suoi piedi e lui, operaio 46enne di una ditta del posto, è precipitato nel solaio sottostante. L’ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Arezzo - già maglia nera - è avvenuto ieri pomeriggio poco dopo le 16 in via Camaldoli a Poppi presso il cantiere ’Il Poggio’.

La caduta è stata grave: l’uomo è finito a terra dopo un drammatico volo di tre metri e ha riportato un politrauma serio per il quale è immediatamente intervenuto il ’Pegaso 2’. L’elicottero dell’emergenza-urgenza ha trasferito l’operaio a Le Scotte di Siena dove il paziente è stato immediatamente stabilizzato: è in codice rosso ma – secondo quanto si è appreso – non sarebbe in pericolo di vita.

Saranno comunque le prossime ore decisive per capire l’entità del trauma per la prognosi.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche un’automedica Alfa 4, l’ambulanza della Misericordia di Bibbiena, i vigili del fuoco e i carabinieri. Questi ultimi stanno svolgendo accertamenti – in collaborazione con la squadra preposta del Pisll – per ricostruire la dinamica dell’accaduto e verificare ventuali responsabilità nell’infortunio sul lavoro.

Negli ultimi mesi l’Aretino è stato costellato di infortuni anche gravi. L’ultimo proprio martedì in Valtiberina dove un settantenne era morto travolto dal trattore mentre proprio in Cansetino è ancora fresca la ferita della morte dell’operaio di 51 anni, stritolato nella tramoggia nell’azienda di calcestruzzi Mariotti in località La Nave, alle porte di Bibbiena. Era lì da vent’anni come operaio: punto di riferimento per tutti i colleghi perché il suo lavoro lo conosceva eppure è un’altra vittima di una lunga scia di sangue che sembra impossibile da arrestare.

Quello appena trascorso è stato un trimestre drammatico per le morti sul lavoro nel Paese: 189 vittime da gennaio a marzo (+2,2% rispetto al 2021). Con un incremento tragico dei decessi da fine febbraio a fine marzo, pari al 66% (75 morti in più). Arezzo è nella top ten: ottava nella graduatoria in base all’incidenza, con un indice sugli occupati del 20,7.