Poveri, crescono le famiglie in crisi "A 500 gli aiuti per sopravvivere"

In tre anni alla Croce Rossa i casi sono passati da 30 a 160, il 10% sono bambini. Bollette e cibo le priorità. Gradassi: "Nel 2022 abbiamo pagato 7mila euro di utenze per aretini in difficoltà. Situazione grave"

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di Gaia Papi

Acquistare il corredo scolastico per i figli, mangiare o curarsi? Sembra incredibile, ma sono tante le famiglie aretine che ogni mese sono costrette a fare i conti con l’onda alta della povertà e a fissare priorità che contengono rinunce e sacrifici. A dirlo sono i dati che arrivano dalla Croce Rossa aretina. Erano circa trenta prima del Covid, adesso sono più di centosessanta i nuclei familiari che arrivano in via Raffaello Sanzio a chiedere aiuto.

Un pacco alimentare, ma anche il pagamento di una bolletta. Un incremento dei casi impressionante, circa il 500 per cento. Delle 480 persone, quasi il 10 per cento sono minori, bambini e ragazzini costretti a crescere ogni giorno a pane e difficoltà. Un dato già allarmante al quale però, per disegnare a pieno la criticità del periodo, vanno aggiunti altri due elementi. Sì, perché alle 160 famiglie che ricevono assistenza in modo continuativo, è necessario sommare il numero di chi fa richiesta di aiuto in modo sporadico. Chi inciampa in una difficoltà e poi è in grado di uscirne. Non basta: c’è da considerare il "sommerso", ovvero quelle persone che pur avendo reale necessità rifiutano, per vergogna, di chiedere sostegno agli assistenti sociali del Comune. La Croce Rossa ha messo in campo una preziosa rete di aiuto che risponde alle nuove fragilità. "Non c’è più alcuna distinzione fra aretini e stranieri" spiega il presidente, Luca Gradassi.

"C’è chi ha perso il lavoro; chi, dopo una separazione, deve fare i conti con gli alimenti da versare. Ci sono gli anziani che con le pensioni minime adesso non riescono più a vivere". Uno degli aiuti che la Croce Rossa organizza e garantisce da anni è la consegna settimanale di pacchi alimentari con beni di prima necessità a lunga conservazione. Ogni giovedì le famiglie bisognose lo ricevano.

Pasta, latte, biscotti. Sono gli alimenti maggiormente richiesti dagli anziani. "Un piatto di pasta a pranzo, un bicchiere di latte a cena. E’ tutto quello che in molti si possono permettere" continua Gradassi. Ma c’è anche chi non è in grado di pagare le bollette.

"Nel 2022 abbiamo pagato oltre settemila euro di utenze a tanti aretini che si sono presentati al nostro sportello sociale per chiedere un aiuto". La situazione è andata via via a peggiorare. "Da febbraio le condizioni sono sempre più critiche. Prima il Covid, poi la guerra in Ucraina che ha portato rincari vertiginosi. Serviranno anni per tornare ad una situazione di normalità. Intanto, anche il report annuale della Caritas lo racconta, siamo alla deriva. Una condizione difficile da arginare perché in assenza di punti di sutura, realizzabili solo con un deciso intervento delle istituzioni".