Pitti Oro: è subito gelo L’idea di Giani non sfonda tra gli imprenditori "Avanti il modello Ieg"

I protagonisti freddi sull’ipotesi di un evento tra passerella ed expo. Remore legate anche alla data. Benvenuto: "Il nostro player è un altro". Giordini: "Ma potremmo integrare la mostra con le Maison del lusso".

Pitti Oro: è subito gelo  L’idea di Giani non sfonda  tra gli imprenditori  "Avanti il modello Ieg"

Pitti Oro: è subito gelo L’idea di Giani non sfonda tra gli imprenditori "Avanti il modello Ieg"

di Lucia Bigozzi

L’idea è stata lanciata dalla ribalta di Oroarezzo, ma tra il dire e il fare, in mezzo c’è un mare di prudenza. Un freno a mano, tirato dalle associazioni del mondo orafo rispetto alla proposta del governatore toscano Eugenio Giani per potenziare lo standing dell’evento aretino: un Pitti Oro al Palaffari, immaginato subito dopo la grande fiera della moda a Firenze. Per il momento è un’idea, tutta da costruire, come del resto lo stesso Giani ha premesso, e tuttavia ha una sua articolazione nell’ambito degli investimenti della Regione sui tre poli fieristici toscani: Arezzo, Firenze e Carrara.

"Un’idea su cui lavorare per creare un evento che unisca le firme della moda con i grandi gioielli della tradizione aretina. Penso a sfilate in cui ammirare l’abito delle Maison abbinato al gioiello dei maestri orafi. Il tutto, coordinandosi con il ciclo espositivo di Firenze", ha spiegato il governatore toscano con l’intento di generare sinergie tra i poli espositivi sui quali "la Regione ha un’influenza dominante".

Fin qui la proposta. Che tra gli addetti ai lavori viene accolta senza grandi slanci. "L’idea mi piace ma deve essere fatta ad Arezzo e attraverso l’unico player di riferimento: Ieg", mette in chiaro Mauro Benvenuto presidente Cna orafi. "Dobbiamo mantenere e preservare l’identità della nostra città e Ieg in tutti questi anni ci ha supportato facendo crescere la mostra dell’oro. Ad Arezzo Pitti Fiera non lo conosciamo".

Giordana Giordini, al timone della Consulta Orafa e presidente di settore in Confindustria accoglie l’idea e fa un passo avanti: "Si potrebbe integrare Oroarezzo con le aziende della moda interessate a partecipare all’esposizione". L’interpretazione muove da un ragionamento di fondo: "È impensabile programmare un’altra fiera a ridosso di Oroarezzo, anche perchè facciamo ancora fatica a riempire completamente il padiglione fieristico. Per questo, si potrebbe integrare la tradizione della moda all’interno dell’evento dedicato all’oro, creando così una fiera del lusso, con Ieg e la regia di Beppe Angiolini. L’idea del presidente Giani è buona, ma occorre valutare bene le modalità attraverso le quali riuscire a tradurla in un progetto fattibile". Del resto, è la perplessità maggiore tra gli addetti ai lavori, il calendario fieristico ha date cadenzate: il doppio appuntamento di Vicenza (gennaio e settembre), l’evento internazionale a Dubai, mercato di riferimento per l’export aretino, tornato a correre dopo la pandemia.

C’è anche chi fa notare come dal calendario fieristico sia sparito Gold Italy proprio per non creare un "ingorgo" di fiere, sostituito dal Summit del Gioiello, appuntamento aretino d’elite calibrato sull’innovazione.

Luca Parrini, presidente del Confartigianato Orafi apprezza "l’impegno del presidente Giani a potenziare la caratura di Oroarezzo, ma abbiamo già intrapreso un cammino con Ieg nell’evoluzione e crescita della fiera. Immaginare di coinvolgere un altro player importante come Pitti Fiere su Arezzo, in questo momento credo sia un’ipotesi difficilmente concretizzabile".