Pieve, ad una vittima della Grande Guerra il premio Diari

La giuria convinta da Ado Clocchiatti, un poverissimo contadino friulano costretto a risalire la vita tra mille ostacoli: e che muore un mese prima della fine del conflitto

Ado Clocchiatti e il nipote

Ado Clocchiatti e il nipote

Arezzo, 18 settembre 2022 -  Ado Clocchiatti si trova a combattere suo malgrado per quella “maledetta patria” che lo ha costretto a una vita di migrazioni, povertà, lavori durissimi in condizioni al limite della sopravvivenza. 

Una storia che parte alla fine dell'800, lo vede protagonista di una vita tutta in salita. Costretto ad abbandonare la scuola malgrado i suoi successi, il trasferimento in Germania, il lavoro massacrante in una fabbrica di mattoni, i soprusi subiti appena undicenne dai datori di lavoro.

Una vita pesantissima e nella quale la patria si sveglia solo per chiamarlo in guerra. Chiamarlo nella seconda metà del conflitto, aveva già un figlio, un altro in arrivo. Precipita nelle trincee, l'ennesimo schiaffo della vita lo fa ammalare: muore di "spagnola", ad un mese dalla fine della guerra.

Una storia straziante e intensissima, che conquista la giuria del Premio Pieve. In coda ad una cavalcata della memoria, tra otto storie altrettanto forti, nella piazza di Pieve. Dove si affaccia da protagonista Andrea Riccardi, il fondatore di Sant'Egidio, professore di storia, ex ministro del Governo Monti. Cercatore di pace nello stile che il premio si era dato quest'anno e del quale diventa il miglior interprete.