Alberto Pierini
Cronaca

Pet-Tac, la storia infinita: dopo due anni gara ancora aperta

Ma la richiesta era addirittura di inizio 2017. Aggiudicazione entro gennaio: poi almeno 3 mesi per consegna e test. I disagi provocati ai pazienti dalla lunga attesa

La Pet ancora guasta

Arezzo, 4 gennaio 2020 - Sono arrivati tardi anche all’ultimo appuntamento. Dopo tre anni più o meno tondo dall’inizio dell’iter l’ospedale si trova ancora con una Pet-Tac vecchia come un’auto uscita di produzione. Un macchinario delicatissimo e decisivo, di quelli che stanno al confine tra la malattia e la guarigione. Micidiali nella diagnosi precoce di un tumore, nella valutazione di quanto la malattia stia crescendo o arretrando, nella stima dell’efficacia di una terapia oncologica.

Estar, l’ente regionale che si occupa di gran parte degli acquisti sanitari, aveva garantito di condurre la nave in porto entro ottobre: e questo per voce del nuovo direttore della Asl Antonio D’Urso, che questa vicenda l’aveva presa a cuore appena arrivato. In corso d’opera si capiva che ottobre sarebbe nella migliore delle ipotesi diventato dicembre. E che tra la definizione di una gara e la disponibilità dell’apparecchiatura la distanza era ancora notevole.

Ma è andata ancora peggio del previsto. Perché la gara, sono le notizie che filtrano dalla Asl, è ancora in via di definizione. Anche se dovrebbe essere completata entro gennaio. Una gara di due anni ma che dicevamo diventano oltre tre tra le pieghe di un iter tortuoso come la pista del Nurburgring. Già nel novembre del 2016 Desideri aveva dato mandato di inserire l’attivazione di un servizio di noleggio di una Pe-Tac, proprio a fronte delle difficoltà di quella esistente.

E a marzo del 2017 Estar aveva chiesto la trasmissione formale della richiesta. Forse in quel passaggio si nascondono alcuni dei ritardi più pesanti, visto il carteggio che era intercorso allora proprio perché quel progetto arrivasse a destinazione e allora con Estar a fare da pungolo? E’ possibile. Ma di fatto è quasi un caso di scuola di una procedura che fa acqua da tutte le parti. Il governatore Enrico Rossi aveva deciso, e tra l’altro annunciato proprio ad Arezzo, di riportare alle singole aziende gli acquisti minori, in modo da non pesare sulla macchina di Estar.

E la direttrice sanitaria Simona Dei si era impegnata in prima persona dopo gli incidenti sgradevoli che la vecchia apparecchiatura aveva provocato. Pazienti preparati per l’esame, fino alla somministrazione dei farmaci speciali che consentono di avere il quadro della patologia, poi rimandati a casa con le scuse ma la necessità di riaggiornare la data. Una conta dei giorni che in questi casi vale oro, anche più della vita di tutti i giorni.

Vicende davanti alle quali l’azienda si era affrettata a correre ai ripari. Per fortuna nella manutenzione della «vecchia auto», che in effetti non sembra aver dato negli ultimi mesi i problemi a ripetizione creati in passato. Ma vecchia era e vecchia rimane, specie in un mondo della diagnostica in continuo aggiornamento: come hanno dimostrati alcuni ultimi acquisti della stessa Asl, e che hanno reso gli esami decisamente più raffinati e leggibili di quelli precedenti.

Quindi? Dalla Asl l’ottimismo è che in due mesi la nuova apparecchiatura possa essere operativa. Magari. Ma i precedenti dicono il contrario. Perché una volta aggiudicata la gara chi vince è sempre in balìa di eventuali ricorsi. Poi ci sono operazioni sulle quali guadagnare tempo diventa praticamente impossibile: lo smontaggio di quella esistente, l’allestimento della nuova, il collaudo.

Nella migliore delle ipotesi, gara effettivamente completata entro gennaio e nessun ricordo, arriveremmo almeno ad aprile prima di poter fornire ai pazienti quello che cercano. Ma il rischio reale è che la staffetta non venga completata prima di giugno.

In coda ad un percorso ad ostacoli che ha pochi precedenti, almeno da queste parti. E contro il quale il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli tuona spesso e volentieri: stanco di aspettare chi non si presenta mai puntuale agli appuntamenti.