REDAZIONE AREZZO

Paralimpiadi, storia di un progetto che unisce

Le Paralimpiadi rappresentano un evento sportivo di portata mondiale. Il termine Paralimpiade deriva dal concetto di giochi paralleli a quelli...

La raffigurazione di una gara paralimpica

La raffigurazione di una gara paralimpica

Le Paralimpiadi rappresentano un evento sportivo di portata mondiale. Il termine Paralimpiade deriva dal concetto di giochi paralleli a quelli Olimpici, ideato dal neurologo tedesco Ludwig Guttmann, che organizzò una competizione sportiva per 16 veterani della Seconda guerra mondiale con lesioni del midollo spinale, a Stoke Mandeville, in Inghilterra. Quattro anni dopo, i concorrenti olandesi si unirono, dando vita al movimento internazionale che oggi conosciamo come Movimento Paralimpico.

Nel 1958, il medico italiano Antonio Maglio propose di disputare l’edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I Giochi si svolsero dal 18 al 25 settembre, con la partecipazione di 400 atleti provenienti da 23 Paesi. Questa edizione segnò l’inizio del percorso che avrebbe portato alla nascita delle Paralimpiadi nella loro forma attuale.

Nel 1988, con le Olimpiadi di Seul, si affermò finalmente il principio di far disputare le Paralimpiadi nella stessa città delle Olimpiadi. Dal 19 giugno 2001, un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) garantisce che la città candidata ad ospitare le Olimpiadi debba organizzare anche i Giochi paralimpici. Oggi sono 28 gli sport paralimpici approvati dall’IPC.

Le Paralimpiadi mettono in luce le straordinarie capacità degli atleti con disabilità e promuovono l’inclusione sociale, sfidando gli stereotipi e aprendo le porte a individui di tutte le abilità.