
L’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, è intervenuta sulla vicenda dell’eolico
di Claudio Roselli
La valutazione sul progetto eolico di "Badia del Vento" (sette aerogeneratori alti 180 metri da posizionare nel territorio , al confine con la Romagna) non deve essere condizionata dalla politica. Lo sostiene l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, che ricorda: "La Regione e i Comuni dell’Emilia Romagna hanno partecipato al percorso autorizzativo, sono stati presenti nelle conferenze dei servizi, nei vari approfondimenti, hanno fatto osservazioni e a quelle osservazioni in sede tecnica si è risposto. Noi riteniamo che ogni progetto debba essere valutato in maniera sito-specifica da un punto di vista tecnico. Nel caso di Badia del Vento il percorso è stato molto lungo, ha visto una partecipazione molto estesa: le perplessità che sono emerse durante il percorso sono state affrontate in sede tecnica e risolte, e quindi l’ufficio ha deciso di procedere con l’autorizzazione". Gli fa eco il presidente della Regione, Eugenio Giani: "Riteniamo di avere tenuto un atteggiamento di buon senso – dice – e dal momento che abbiamo raccolto il parere positivo del sindaco noi vediamo una prospettiva di realizzazione. Sugli altri progetti abbiamo emesso pareri negativi, quindi non si può accusare la Toscana di avere un’impostazione a favore senza se e senza ma".
Nel verbale della conferenza di servizi vengono spiegati i motivi per cui si è deciso di dare l’ok: "La sola visibilità di un impianto eolico, in assenza di un’effettiva compromissione del paesaggio, non è elemento sufficiente per giustificare un giudizio negativo. Nel caso specifico di "Badia del Vento" la percezione visiva, pur risultando accertata, può essere considerata oggettivamente poco significativa", si legge quale replica alle osservazioni delle Soprintendenze e di altri enti. E gli effetti dell’incidenza dell’impianto su fauna, ambiente, territorio "sulla base delle analisi e delle azioni previste di mitigazione e compensazione", è stato ritenuto che "siano al di sotto della soglia di significatività", per cui le obiezioni delle Regioni Emilia Romagna e Marche, dei Comuni confinanti e delle Soprintendenze non sono state accolte. Intanto è stata convocata una nuova riunione della conferenza dei servizi fra il 3 e il 9 luglio prossimi per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur).