Palasport, chi li "adotta" avrà la gestione gratis

Il Comune lancia una nuova linea: strutture sistemate dalle società sportive. In cambio il controllo da 5 a 25 anni. Quali i primi impianti presto a bando

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Vuoi "adottare" un campo di calcio o un palasport? Sì, non dà le stesse soddisfazioni dei bambini, magari sarà un po’ meno affettuoso: però torna comodo. Le virgolette naturalmente vanno distribuite con sapienza però in fondo la sostanza è quella. Una sostanza che passa dai cosiddetti bandi di riqualificazione: una possibilità in più che diventa un assist che il Comune prova a spingere in rete.

La sintesi? E’ la società sportiva che si fa avanti a pensare a tutto: manutenzione, piccoli e medi interventi, sistemazioni, interventi contro il degrado. Poi però quello che spende lo recupera nel tempo: in cambio ottiene infatti una gestione gratuita per tot anni. "La società farà le sue richieste, poi sarà il Comune a decidere i tempi effettivi". Non quelli di gioco ma quelli di gestione. Federico Scapecchi, l’assessore allo sport, su questa linea ci crede. Un po’ anche per non morire: perché il censimento degli impianti è lungo, non solo perché è proseguito per quasi un anno.

E di problemi in giro ce ne sono parecchi. Il tempo passa per tutti, palasport e campi di calcio compresi.

"E’ chiaro che questa ricetta non può valere per i grossi impianti o dove siano necessari interventi drastici": e a quelli continua a pensare Palazzo Cavallo, come ha fatto a San Lorentino e a Maccagnolo. Già alle Caselle c’è stata una soluzione mista, che ha puntato forte sulla Sba.

"Il secondo criterio è quello degli impianti cosiddetti senza rilevanza economica, cioé quelli che al momento non abbiano la capacità di generare reddito". Uno status che non è eterno, la situazione è chiaro che può cambiare.

Quindi? Sei gli impianti sportivi scelti per la prima fase, e i bandi saranno lanciati fin dalle prossime settimane. Carta e penna. Il primo è il palazzetto di San Clemente: è dentro le mura, sulla destra per chi entra, in via Vecchia ma storico non solo per questo. A due passi dall’osteria del miracolo, quella della Madonna del Conforto. Ma tranquilli, per sistemarlo non c’è bisogno di miracoli, solo coraggio e buona volontà. Gli altri impianti in prima battuta saranno il centro sportivo di Indicatore (in una delle classiche strade senza nome ma con la lettera della zona), il campo di calcio alla Chiassa Superiore, quello di Rigutino (zona nord), quello di Vitiano.

E forse il più famoso di tutto, quello Lorentini, che poi è una realtà molto articolata. Chi partecipa al bando presenta un progetto, indica cosa farebbe, la commissione decide. La durata degli affidamenti è proporzionale al valore dell’intervento: ma in una forbice che deve rimanere tra i 5 e i 25 anni. A questo punto il metro diventa quello delle risposte: l’unico modo per capire se la formula piace e andrà a segno o finirà nell’elenco purtroppo non cortissimo dei bandi andati a vuoto. I palasport e i campi sportivi ci sono, le regole per "adottarli" pure: cercasi papà disperatamente.

Alberto Pierini