Oro, rete di sicurezza anti-assalti Gruppi d’azione tra imprenditori Più vigilanza privata, parte la chat

Già attiva la squadra nella zona di Pieve al Toppo. Giordini: "Siamo una ventina, condividiamo le informazioni". Rafforzato il sistema di sorveglianza notturno. La Consulta incontra il prefetto. "Insieme siamo più forti".

Oro, rete di sicurezza anti-assalti  Gruppi d’azione tra imprenditori  Più vigilanza privata, parte la chat

Oro, rete di sicurezza anti-assalti Gruppi d’azione tra imprenditori Più vigilanza privata, parte la chat

Li chiamano "gruppi di sicurezza" e sono già operativi in alcune zone industriali della città. Sono animati da imprenditori orafi e di altri settori dell’economia aretina che si organizzano, fanno squadra costruedo una rete social attraverso la quale scambiarsi informazioni su movimenti sospetti intorno alle fabbriche, consigli su come aumentare il livello di protezione, accorgimenti sulla gestione delle recinzioni, perfino l’altezza delle siepi, e l’illuminazione degli stabilimenti.

"Sono gruppi che si impegnano ad affiancare e sostenere l’azione delle forze dell’ordine. Facciamo la nostra parte per quello che possiamo, ma senza arretrare. Siamo convinti che insieme si possa fare di più e meglio, in stretto collegamento con gli uomini che garantiscono la sicurezza della nostra comunità", dice Giordana Giordini presidente della Consulta orafa che insieme ai colleghi Luca Parrini (Confartigianato) e Mauro Benvenuto (Cna) hanno incontrato il prefetto Maddalena De Luca per fare il punto dopo l’escalation di assalti alle aziende orafe.

Il prefetto De Luca ha attivato da tempo un monitoraggio costante sulla sicurezza che comprende anche un "focus" permanente su una realtà strategica per la città come quella orafa: conta mille aziende che producono pil e posti di lavoro.

Il concetto-chiave emerso dall’incontro a Palazzo di Governo rimanda all’immagine della squadra: ciascuno nei rispettivi campi di azione, fa la sua parte. "A Pieve al Toppo, nella nostra zona industriale, siamo una ventina di imprenditori a costituire il gruppo di sicurezza. Abbiamo fatto una riunione alla quale abbiamo invitato il comandante della stazione dei carabinieri di Badi al Pino e il sindaco di Civitella Andrea Tavarnesi. Abbiamo deciso di attivare una chat dove aggiorniamo ogni informazione utile, in collegamento e collaborazione con le forze dell’ordine. Non solo: investiamo risorse in un servizio di vigilanza privata notturno e permanente che garantisce una perlustrazione capillare intorno alle nostre aziende", spiega Giordini. All’indomani dell’assalto alla Jessica di Ponticino, la Consulta orafa aveva chiesto un incontro in prefettura. "Si è trattato di un confronto importante per noi e dal prefetto De Luca abbiamo ricevuto massima attenzione. Abbiamo presentato la nostra proposta ed è stata condivisa. Insieme possiamo strutturare un’azione di controllo più articolata per arginare un fenomeno che ci preoccupa". Da Pieve al Toppo, l’idea degli imprenditori sta prendendo campo anche in altre zone. "Mi hanno chiamato i colleghi di Ponticino interessati allo stesso schema e penso che potrebbe essere esteso ad altre realtà industriali della città e della provincia. E’ un piccolo passo ma può essere utile al lavoro delle forze dell’ordine". Una mobilitazione che passa anche dall’istallazione di telecamere speciali nelle aree di ingresso e uscita della città: sistemi sofisticati in grado di leggere le targhe dei veicoli e di far scattare l’allarme in caso di anomalie.

Lucia Bigozzi