GAIA PAPI
Cronaca

"Oro, la grande occasione". Male l’expo turco, dati alti

Dubai ferma e Medioriente in fiamme: il Salone al Palaffari può dare la scossa. Parrini: "C’è ottimismo". 400 espositori, Usa in forze. L’allarme sicurezza .

"Oro, la grande occasione". Male l’expo turco, dati alti

"Oro, la grande occasione". Male l’expo turco, dati alti

"OroArezzo arriva in un momento storico funestato dall’aumento dei prezzi e da una difficile situazione geopolitica. La frenata nel settore è inevitabile, ma il settore è sano e siamo in tenuta. Siamo pronti ed ottimisti". Così Luca Parrini, presidente nazionale e provinciale Confartigianato Orafi, quando mancano appena quattro giorni alla quarantatreesima a edizione della fiera divenuta piattaforma dell’export del più importante distretto orafo europeo.

I numeri cosa dicono?

"Gli ultimi a disposizione sono quelli del 2023, parlavano di un +9% rispetto al 2022. Un dato importante, del resto, i nostri mercati sono per il 75% export".

Come è andata la "Instanbul Jewelry Show", tra le prime cinque fiere internazionali più importanti al mondo per la gioielleria?

"Non in modo eccellente, riporta il particolare momento del settore. È mancato Dubai per la tempesta che si era abbattuta sullo Stato e per gli attacchi israeliani. Speriamo almeno che faccia gioco ad OroArezzo".

A proposito di OrpArezzo come stanno rispondendo le aziende aretine?

"Secondo i dati Ieg sono 400 gli espositori e gli aretini anche quest’anno hanno confermato l’amore per fiera, siamo infatti i partecipanti più numerosi, così come a Vicenza Oro. Ma del resto siamo il maggiore distretto in Europa".

Alla nuova edizione che si sta per aprire cosa chiedereste?

"Chiediamo ad Ieg che continui il suo sforzo; le ultime edizioni sono state molto belle, il lavoro con i buyers è di altissimo livello. Chiediamo però un ulteriore salto: che OroArezzo diventi una fiera internazionale replicandovi il lavoro svolto a Vicenza Oro, fornendo così un ventaglio di espositori di ogni tipo". Fronte sicurezza: negli ultimi giorni si ripetono colpi a ditte di preziosi, come state vivendo questo momento?

"C’è un po’ di scoramento. La domanda ormai non è più ’quando succederà’, ma ’a chi toccherà?’. Lavoriamo a stretto contatto con le forze dell’ordine, la fiducia è massima, ma chiediamo un ulteriore aiuto, di accendere un faro sul problema. Non possiamo essere trattati come una provincia normale, non lo siamo, Da qui passano 20 tonnellate di oro. Non ci sentiamo abbandonati, speriamo però che venga attivata presto una sorveglianza adeguata al momento. Noi faremo la nostra parte con la sicurezza indiretta a livelli sempre più alto".

Preoccupazione, ma ora si guarda ad OroArezzo…

"Si, con grande ottimismo. Del resto i nostri mercati di riferimento, come gli Stati Uniti, saranno presenti in forza".

E il futuro?

"Siamo convinti che in estate, nel giro di uno o due mesi, avremo una normalizzazione del prezioso. Storicamente è così, il lavoro rallenta con gli sbalzi dei prezzi, ma non si può certo fermare. Guardiamo quindi al futuro con ottimismo".