
Arezzo, 5 ottobre 2023 – Una popolazione sempre più anziana, con la Toscana che si attesta tra le regioni con l’età media più alta, e il dato aretino non si discosta molto da questo. È la fotografia che emerge dallo studio diffuso da 50&Più, sistema associativo e di servizi nato all’interno di Confcommercio con particolare attenzione alla terza età. I dati forniti evidenziano come, sul piano economico, circa il 37% degli over 65 ha difficoltà nell’arrivare a fine mese con le proprie risorse. Dato che sale al 50% raggiunti gli 85 anni, e che cresce di un ulteriore 8% per cento per coloro che devono sostenere le spese per una badante. Sicuramente c’è un nodo salute e spese sanitarie visto che gli over 75 sono tra i più a rischio impoverimento perchè spesso la spesa sanitaria supera e non di poco le entrate. Ad ogni modo c’è un altro aspetto da tenere in considerazione e che conferma l’importanza dei "nonni" per le famiglie toscane e aretine.
Almeno il 26% degli anziani rappresenta una risorsa, vale a dire che presta il proprio tempo libero agli altri facendo volontariato oppure si prende cura di familiari, aiutando ad esempio i figli nella gestione dei nipoti. Ma anche in questo caso c’è l’altra faccia della medaglia. Se un over 65 può rappresentare un aiuto anche economico per la famiglia è anche vero che un nucleo familiare alle prese con figli minorenni e in presenza di over 70 che devono sottoporsi a cure mediche e sanitarie rischia, secondo lo studio, di impoverirsi.
Il tema salute è particolarmente sentito anche perché le ripercussioni in ambito economico sono davvero ingenti sia sul singolo che sulla famiglia. Ma oltre a questo anche il tema delle competenze digitali rappresenta una nuova sfida. Gli anziani che non sono "smart" temono di diventare cittadini di "serie B". Il solo Spid, ad esempio, per comunicare con le pubbliche amministrazioni è considerato uno scoglio importante che rischia di limitare gli over 65. Tornando al tema salute gli anziani con una patologia cronica sono almeno il 48%, mentre quelli che presentano sintomi riconducibili alla depressione sono il 3,4% e di questi, tre su dieci, non affrontano il problema nemmeno in famiglia, forse per non gravare sulle spalle di figli e parenti più o meno prossimi.