
Luigi Falasconi
Sansepolcro (Arezzo), 20 gennaio 2024 – Se quella di martedì scorso sulla sua scomparsa si era trasformata in una "fake" a causa di un equivoco in buona fede, anche se indicativo del suo stato di salute, la notizia di ieri era purtroppo vera: nella notte fra giovedì e ieri, se n’è andato Luigi Falasconi, personaggio molto conosciuto a Sansepolcro – e non solo nella sua città – grazie in primis al suo passato calcistico. Gigi, che da molti era affettuosamente chiamato anche Enrico, avrebbe compiuto 76 anni il prossimo 9 aprile e negli ultimi tempi (questo è vero) soffriva di un male incurabile. Professore di educazione fisica all’istituto Fanfani-Camaiti di Pieve, Falasconi ha legato il suo nome al mondo dello sport per gran parte della sua esistenza; da giovane, era stato un centravanti di movimento con una buona tecnica, che andava a segno in maniera abbastanza regolare.
Le premesse di una carriera brillante c’erano tutte: non aveva infatti ancora compiuto 19 anni quando il 31 dicembre 1966 il tecnico Biagio Dreossi fece esordire Falasconi in serie B con la maglia dell’Arezzo al Comunale; gli amaranto superarono 2-0 il Novara con una doppietta di Silvano Flaborea e lui collezionò un secondo gettone di presenza fra i cadetti nel derby di Livorno, perso per 1-2 il 19 febbraio successivo. Tuttavia, il decollo definitivo nel professionismo non avvenne, anche se per anni Falasconi è stato uno fra i migliori attaccanti di serie D con le maglie di Sangiovannese, Gubbio e Sansepolcro, per poi chiudere la parentesi da calciatore nel Lama. Sembra un paradosso, ma la "perla" della carriera di Gigi Falasconi è da individuare al centro di Coverciano, dove la Nazionale italiana di Ferruccio Valcareggi che sarebbe diventata vicecampione del mondo nel 1970 dietro il Brasile di Pelè disputò un’amichevole di preparazione per il Messico contro il Gubbio. Gli azzurri vinsero 10-1, ma Falasconi – marcato dal milanista Roberto Rosato – si tolse lo sfizio di realizzare il gol dei rossoblù al portiere "Ricky" Albertosi.
Una volta attaccate le scarpette al chiodo, è stato allenatore e poi direttore sportivo; in quest’ultima mansione, è stato colui ad avere l’intuizione di portare Serse Cosmi all’Arezzo del presidente Ciccio Graziani e di essere l’artefice dell’ascesa del tecnico venuto dalla Pontevecchio. Dopo questa impresa, la presenza di Falasconi era diminuita in ambito calcistico per salire sempre più in quello artistico-letterario. Negli ultimi 25 anni, di lui si è sempre più sentito parlare come poeta, pittore e fotografo . Stamani alle 11, in cattedrale, l’ultimo saluto a Gigi.