
Monica e la dieta vegetariana. Il Cnr premia la ricercatrice
di Sonia Fardelli
La giovane ricercatrice casentinese Monica Dinu, 34 anni e moglie del sindaco Filippo Vagnoli, è tra le migliori di tutta la penisola. E’ infatti arrivata prima nella categoria alimentazione del Premio Giovani Ricercatrici e Ricercatori edizione 2023, organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche, che quest’anno festeggia il suo centenario. Il bando ha visto la partecipazione di ben 543 candidati da tutta la penisola. Monica ha presentato una ricerca molto innovativa che ha confrontato gli effetti di una dieta vegetariana, rispetto ad una dieta mediterranea isocalorica, sui parametri di funzionalita` renale. Un nuovo importante lavoro per la giovane ricercatrice casentinese che lavora al Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Universita` di Firenze e docente di corsi di alimentazione e nutrizione umana. E in questo campo ha già ottenuto importanti risultati. Nel 2018 ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Biomediche-Curriculum Scienze Fisiologiche e Nutrizionali sempre all’Università di Firenze con una tesi incentrata sullo studio della dieta mediterranea e vegetariana nella prevenzione cardiovascolare.
Durante il dottorato, ha fatto inoltre ricerche presso la School of Life and Medical Sciences dell’University of Hertfordshire nel Regno Unito, dove ha approfondito tematiche legate all’applicabilità della dieta mediterranea in paesi non mediterranei. Parte delle sue ricerche si sono concentrate sullo studio dei grani antichi e del loro impatto su indicatori di salute e sul microbiota intestinale. Inoltre, ha sviluppato competenze avanzate sul ruolo della dieta nella prevenzione e nel trattamento di obesità e malattie croniche. Le sue ricerche hanno portato alla pubblicazione di oltre 70 articoli scientifici su riviste internazionali, oltre alla scrittura di due capitoli di libri. Questa sua nuova ricerca potrebbe avere importanti conseguenze sulla cura della malattia renale cronica, caratterizzata da un progressivo e irreversibile declino della funzionalità renale. E’ fondamentale dunque con gli aiuti dei ricercatori definire strategie preventive che possano ridurne l’incidenza o rallentarne la progressione. Alcuni dati sottolineano l’importante ruolo di alcuni fattori dietetici nella prevenzione e nella gestione di questa patologia, ma gli studi clinici sono ancora pochissimi.