
Ancona, abusi su una donna sotto anestesia. Infermiere finisce nei guai
Arezzo, 7 dicembre 2021 - È iniziata ieri l’indagine interna dell’Asl Toscana Sud Est avviata dopo la segnalazione di due possibili violenze sessuali al centro prelievi dell’ospedale San Donato. La descrizione delle caratteristiche che le vittime hanno fornito dopo un post d’accusa sui social, è servita all’azienda sanitaria per avviare l’iter disciplinare. Il dipendente è già stato individuato e sarà al centro dell’indagine interna aperta sull’onda delle reazioni social.
Nelle prossime ore la dirigente del dipartimento di assistenza Vianella Agostinelli ascolterà infatti tutti gli operatori che erano in turno sabato mattina quando si sarebbero verificati gli episodi. Sono una decina. Un dipendente Asl era stato messo sotto accusa da un post su Facebook dell’associazione di promozione sociale Collettivæ.
Due pazienti under 30, nella mattinata di sabato, avrebbero subito palpeggiamenti e avances da un operatore sanitario in servizio al San Donato mentre stavano effettuando un prelievo di sangue. La prima si è confidata con un’amica che le ha consigliato di rivolgersi a Collettivæ, l’altra si è riconosciuta nell’accusa che l’associazione contro gli abusi di genere ha diffuso su Facebook e Instagram.
«L’uomo ha toccato la donna nelle parti intime con commenti riferiti alla sua fisicità e rivolgendole domande relative alla sfera privata e intima, oltreché pesanti avances», si legge su Facebook. La ragazza che avrebbe subito la violenza non sarebbe ancora decisa a formalizzare le sue accuse di fronte alle forze di polizia. Ma ha 180 giorni di tempo per pensarci su: possibile che alla fine decida di non presentare denuncia penale sui fatti di sabato mattina.
Si sarebbe comunque affidata a dei legali per decidere il da farsi. Sulla spinosa vicenda era intervenuto anche l’Ordine delle professioni infermieristiche con il presidente Giovanni Grasso: «Se fosse confermata la veridicità di quanto viene segnalato dall’associazione Collettivæ e e se l’autore del gesto fosse un infermiere iscritto a Opi Arezzo – afferma il presidente Grasso – applicheremo la legge attraverso un procedimento disciplinare».
Se è vero che una donna su tre è stata vittima almeno una volta nella vita, dell’aggressività di un uomo. Nella maggior parte dei casi le violenze non sono denunciate: circa il 96% delle violenze commesse da un «non partner» e il 93% di quelle da un partner. Chissà se all’indagine interna dell’Asl un giorno si affiancherà anche un fascicolo penale o anche il caso finirà nel silenzio.