Moda e pelle ok ma pesa l’incognita Fimer

Bilancio di Ferragosto del segretario della Camera del lavoro Andrea Ghiandelli, tante le assunzioni anche nel manifatturiero

Migration

di Maria Rosa Di Termine

Pesa l’incognita Fimer sulla ripresa del lavoro in Valdarno. Alle soglie della settimana di ferragosto il segretario della Camera del Lavoro di vallata Andrea Ghiandelli dipinge un quadro di sostanziale tenuta anche se la vicenda tuttora in stallo dello stabilimento del solar di Terranuova, le cui sorti saranno decise a settembre in concomitanza con la fine delle ferie, impedisce di dare un giudizio improntato all’ottimismo. "Guardiamo ai dati positivi – esordisce – che arrivano dal settore manifatturiero e della moda ancora trainanti per il comprensorio valdarnese. Le aziende del comparto, grazie anche alla professionalità delle maestranze, hanno risposto bene alle sfide degli ultimi due anni, tra pandemia e adesso il conflitto russo – ucraino.

Registriamo segnali incoraggianti pure dal lato delle assunzioni e non solo nelle imprese delle grandi griffe, quali Prada e Uno Maglia, ma anche nel tessuto delle ditte di piccole e medie dimensioni di abbigliamento, pelletteria e calzature.

E la crescita si riflette su altre realtà produttive – prosegue - come la galvanica legata a doppio filo al fashion per la produzione di accessori destinati ai brand ormai di casa nel nostro territorio". Brilla di luce propria poi il turismo associato all’agroalimentare con la ripresa dei flussi di visitatori che scelgono di trascorrere le vacanze in una maniera slow ed ecosostenibile in questo angolo di Toscana compreso tra il Chianti e il Pratomagno.

Tutto bene, dunque? Non proprio, perché Fimer appunto resta una ferita aperta con gli 800 lavoratori, tra diretti e dell’indotto, ancora nel guado dell’incertezza e che attendono di conoscere il loro destino: "L’obiettivo di sindacati e istituzioni – continua il sindacalista - è che la vertenza sia risolta con il pieno rilancio della produzione e la salvaguardia dei posti di lavoro visto che siamo di fronte a un’industria in grado di recitare un ruolo di primo piano nel mercato delle rinnovabili. Restiamo in attesa perché all’inizio di settembre il Tribunale di Arezzo deciderà se concedere o meno il concordato di continuità sulla base del piano industriale presentato dalla proprietà del gruppo di Vimercate".

L’analisi dell’esponente della Cgil si completa con l’edilizia, che complice il Superbonus 110 per cento era ripartita di slancio: "Una crescita rallentata negli ultimi mesi con la mancanza di certezze sulla cessione dei crediti e non solo per le nuove commesse. Alcune grandi aziende della zona avevano contratti già stipulati per tutto il 2023, ma da giugno si sono bloccati. E neppure il decreto aiuti ha fatto chiarezza fino in fondo sulla questione". Dal lavoro all’impegno sociale con un calendario di incontri già in ponte per il mese prossimo. Si partirà da un confronto con la Conferenza dei sindaci sui servizi sociosanitari con un occhio di riguardo alle fasce più deboli della popolazione. "Approfondiremo inoltre il tema delle Case di comunità hub che sorgeranno a San Giovanni e a Terranuova con i fondi del Pnrr.

L’auspicio è che siano strutture capaci di dare risposte efficaci e concrete ai cittadini e non scatole vuote. Ai primi di ottobre, poi, in vista del nostro congresso sono in programma assemblee nei luoghi di lavoro e con la cittadinanza per confrontarsi sempre più con la gente e intercettarne i bisogni".