MARCO CORSI
Cronaca

Misure contro il sovraffollamento abitativo a Montevarchi

Via libera del consiglio comunale.

Il consiglio comunale di Montevarchi

Il consiglio comunale di Montevarchi

Arezzo, 07 agosto 2025 – Il Comune di Montevarchi introduce una nuova misura per contrastare il fenomeno del sovraffollamento abitativo. Il Consiglio Comunale ha infatti approvato un’integrazione al Regolamento di Polizia Urbana e per la Civile Convivenza con l’inserimento dell’articolo 20-bis, interamente dedicato alla questione. Il nuovo articolo fa riferimento ai parametri stabiliti dal Decreto del Ministero della Sanità del 5 luglio 1975, già utilizzati per il rilascio dei certificati di idoneità abitativa, con l’obiettivo di assicurare condizioni di vita dignitose e spazi adeguati per tutti i cittadini. A illustrare le finalità del provvedimento è il Sindaco Silvia Chiassai Martini, che spiega: «L’obiettivo di questa norma è garantire la dignità delle persone, tutelare la salute e il benessere dei cittadini anche attraverso la qualità degli spazi in cui vivono quotidianamente. La condizione abitativa rappresenta un elemento fondamentale per valutare l'integrazione delle persone e delle famiglie nella comunità, nel rispetto dei criteri previsti dalla legge, ovvero il numero degli occupanti e la superficie dell’alloggio.»

Secondo quanto previsto dall’integrazione normativa, gli uffici comunali e la Polizia Locale effettueranno controlli e accertamenti già nella fase di richiesta di residenza o iscrizione anagrafica, verificando anche il rispetto dei requisiti igienico-sanitari. L’obiettivo dichiarato è quello di prevenire situazioni di degrado e sfruttamento legate a pratiche abitative non conformi. «Si tratta di una misura già adottata in altri Comuni toscani – prosegue il Sindaco – con l’intento soprattutto di tutelare le persone, l’ambiente urbano e anche la sicurezza. Il degrado non si combatte con l’indifferenza, ma con tante iniziative nuove e concrete che da anni l’Amministrazione sta mettendo in atto, assumendosi la responsabilità di affrontare un problema complesso che richiederà un cammino lungo.» Il nuovo articolo prevede, in caso di violazione, l’applicazione di diffide e sanzioni amministrative sia nei confronti degli occupanti, sia dei proprietari degli immobili.

Se l’ASL dovesse accertare l’assenza dei requisiti igienico-sanitari minimi, il Comune potrà procedere all’emissione di un’ordinanza di sgombero. In tal caso, l’immobile potrà essere riutilizzato solo dopo il ripristino delle condizioni di legge, compresa la riduzione del numero degli occupanti entro i limiti consentiti. «È un modo per porre un freno allo sfruttamento degli affitti e alla speculazione che può nutrirsi del disagio altrui – conclude Chiassai Martini –. Il rispetto delle regole è sempre stato per noi una priorità, in funzione di una civile convivenza e di una sostenibilità degli ambienti, che di fatto contribuisce a migliorare la vivibilità dei luoghi e della città.»