FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Missione San Donato: "Pubblico e privato per un nuovo ospedale in tempi rapidi"

La proposta di Giannotti al tavolo degli Stati Generali della sanità aretina "Oltre ai 70 milioni del Pnrr ne servono altri 150: se la Regione non sarà in grado di garantirli è giusto pensare a un partenariato".

Missione San Donato: "Pubblico e privato per un nuovo ospedale in tempi rapidi"

Missione San Donato: "Pubblico e privato per un nuovo ospedale in tempi rapidi"

Questo San Donato s’ha da fare, anche a costo di anticipare i tempi con un partenariato tra pubblico e privato.

Il tema dell’ospedale aretino da rinnovare profondamente con i fondi del Pnrr e della Regione è stato al centro degli Stati Generali della sanità aretina che hanno chiuso l’edizione 2023 del Forum Risk Management. Proprio Vasco Giannotti, gran patron della quattro giorni della salute al Palaffari, ha lanciato la proposta, subito sposata dal Comune di Arezzo presente al tavolo conclusivo con il vice sindaco Lucia Tanti e il sindaco Alessandro Ghinelli: "Per ristrutturare l’ospedale di Arezzo – spiega Giannotti – servono almeno 220 milioni di euro di cui ce ne sono 70 garantiti dal Pnrr. La Regione dovrebbe garantire quello che rimane in un arco temporale di massimo cinque anni ma io non credo che ci siano le condizioni e che quindi per rimettere a nuovo il San Donato ci potrebbero volere più di 20 anni. Per questo l’alternativa è il partenariato tra pubblico e privato che è un modello di cooperazione che in questo caso può funzionare".

All’incontro avrebbe dovuto partecipare anche il governatore della Toscana Eugenio Giani, assente per questioni di salute, che lo scorso anno si era preso l’impegno per i 150 milioni che mancano all’appello per rifare ex novo l’ospedale: "Su questa cifra c’è una linea Maginot, sulla quale non trattiamo. La questione vera riguarda però i tempi – spiega il vice sindaco Lucia Tanti – spesso i tempi degli investimenti pubblici risultano troppo lunghi e quindi rendono anche una cifra importante come quella di cui stiamo parlando poco funzionale all’obiettivo di avere un San Donato al passo con i tempi. Credo che l’idea di Giannotti del partenariato vada tenuta in grande considerazione, se la Regione non dovesse rispettare i tempi che ci eravamo dati in un incontro subito dopo il Covid".

La mattina si erano confrontati vari attori delle pubbliche assistenze, delle cooperative sociali, dei sindacati e delle varie realtà che si occupano di disabilità e solidarietà. Quello che è emerso è una sostanziale disponibilità a riscrivere un patto pubblico-privato per una più efficiente gestione degli over 65 destinati a crescere in una società che invecchia sempre di più. "Dare soldi alla sanità privata accreditata è come dare i soldi al sistema pubblico – sottolinea Lucia Tanti – per questo dovremmo spingere sulla Regione per rivedere le condizioni generali d’ingaggio e rendere più efficiente, nell’interesse dei cittadini, questo sistema che va razionalizzato per evitare spese inutili e ingiustizie per i cittadini".

Sul tema del welfare di comunità è intervenuto anche Massimiliano Dalla Via, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Rbm Salute, compagnia nel settore dell’assicurazione sanitaria: "Un esempio di collaborazione potrebbe riguardare la copertura assicurativa per i casi di non autosufficienza, mutuando esperienze maturate in altri Paesi: consentirebbe, infatti, di ridurre i costi a carico del singolo nucleo familiare e la pressione sul Sistema sanitario nazionale. Come gruppo Intesa Sanpaolo stiamo cercando di dare una prima risposta a una sfida che richiede un’azione collettiva e ben pianificata".