Miraggio vaccini: liste aperte e subito chiuse, due maxi-centri ma poche dosi

Tenda e Palaffari avanti al piccolo passo. Minirifornimento di AstraZeneca. Il nuovo hub apre solo sabato: poche fiale. Fragili, l'attesa della riapertura del portale, giallo codici

Le prenotazioni si possono effettuare sul sito della Regione e su quello delle Poste

Le prenotazioni si possono effettuare sul sito della Regione e su quello delle Poste

Arezzo, 15 aprile 2021 - La «doppietta» è pronta ma continuano a mancare le munizioni. Ed è quasi un paradosso per chi continua a raccontare la pandemia come se fosse una guerra. La doppietta è forte di due grossi centri vaccinali, che fanno di Arezzo una delle città a livello di spazi messe meglio, in rapporto agli abitanti, in Toscana e forse in Italia. Come avevamo preannunciato il Palaffari resta al suo posto, cuore della campagna.

E il Tenda è già pronto ad affiancarlo. I dieci box sono già delimitati, teoricamente operativi se solo ci fosse un motivo serio per aprirli. E invece deve aspettare. Ci possiamo perfino permettere il lusso di inaugurarlo venerdì per poi renderlo operativo sabato. Perché alla fine il problema è sempre quello. La foto? Ieri sono state riaperte le prenotazioni per i settantenni, la fascia che va dai nati nel 1941 (ma prima dell’ottantesimo compleanno) ai nati del 1951.

La Regione ha diramato un comunicato all’ora di pranzo, quando già lo spicchio del portale era operativo, quindi senza segnalarlo prima. Nel giro di poco è stato richiuso. Ad alimentare questo filone è AstraZeneca e in tutta la Toscana sono arrivate 15 mila dosi, circa 3500 nella Asl: un migliaio ad Arezzo a scialare? Più o meno sì. Più che una ripartenza di campagna è un singhiozzo.

Che puoi diluire su due giorni, venerdì e sabato, ma potresti comodamente gestire in uno solo: e potrebbe effettivamente andare così, concentrando le somministrazioni sul solo sabato. Hai due Hub da 800/1000 dosi al giorno (ricordiamo la possibilità di aprirli fino a mezzanotte) e li devi usare come grossi ambulatori. Il Tenda a regime sarà riservato in buona parte ai fragili, almeno in questa prima parte.

Partenza con i familiari e caregivers conviventi dei più fragili, i ragazzi disabili sotto i 16 anni. Ce ne sono in agenda 116: i conti sono presto fatti, il gigante è da ottocento, lo apri alle 14 e arrivi comodo prima dell’ora di cena. Altri 156 saranno vaccinati nei centri «meso» del territorio: Camucia, Bibbiena, Loro e Sansepolcro.

Perché soprattutto i fragili è bene siano protetti dove abitano: e comunque la campagna si fonda anche su questi centri da 400 dosi al giorno. Fragili ai quali sarà dirottato anche Pfizer, per venire incontro agli arrivi sempre modesti di Moderna. E che restano in attesa. Le vaccinazioni con chiamata della Asl vanno avanti: finora al Pionta o in ospedale, presto quasi tutte al Tenda. Ma con tanti punti poco chiari.

Chi non è chiamato pur essendo delle categorie protette preme per capire cosa succeda. E la fascia B si è ormai divisa in altri due filoni. Quelli che hanno ricevuto il codice a 8 cifre (non 6 come per errore indicavamo ieri) e chi non lo ha ricevuto. Sembra nulla ma per i «giochi» di un portale che si apre e si chiude quasi all’unisono, è la differenza tra l’immunità e il vuoto.

Nella prima mandata i codici erano arrivati a chi si era inserito fino al 19, quelli dopo assicurano di non averlo ancora Ed è questa la base principale di tante ansie. Giustamente la Asl ha messo a disposizione un numero verde per chiarimenti. Risponde al 800432525: ma solo dalle 8 di domattina.

Abbiamo posto le basi di una campagna davvero di massa («Siamo prontissimi a tenere i ritmi voluti dal commissario nazionale» commenta il direttore della Asl Antonio D’Urso) ma alla fine tutto si brucia nel weekend. Due giorni per sparare i colpi e cinque per ricaricare la «doppietta». Se anche fosse una guerra, e guerra non è, forse la contraerea andrebbe un po’ rivista