Meningite, l'addio a Sofia: troppa gente per la chiesa, il rito sul campo di calcio

Un telo bianco sulla porta e la folla che si sparge per il prato. "Il nostro è un paese colpito al cuore" sussurra il parroco durante l'omelia

Sofia Panconi

Sofia Panconi

Arezzo, 19 aprile 2019 - Silenzio e forte emozione durante i funerali di Sofia Panconi. Una gran folla di persone si è data appuntamento a Faella nel pomeriggio di un Giovedì Santo segnato dalla tristezza. In tanti hanno voluto salutarela giovane di 21 anni uccisa da una forma fulminante di meningite batterica di tipo B. Troppo piccola la chiesa parrocchiale di Santa Maria per contenere tutti e il sacerdote, don Daniel Jankowski, ha deciso di celebrare il rito all’aperto, nel campino di calcetto in sintetico che si trova proprio dietro l’edificio di culto.

Un telo bianco copre una delle due porte e le sedie e le panche disposte sul terreno di gioco sono stracolme di compaesani della vittima e in particolare di giovani, gli amici della valdarnese morta martedì scorso a poche ore dal manifestarsi dei primi sintomi della malattia. Lunedì quella ragazza piena di vita aveva la febbre alta, ma la temperatura si era abbassata in giornata grazie alla somministrazione di un antipiretico.

La situazione però era precipitata il mattino successivo con la comparsa dei segni sulle gambe, le cosiddette petecchie, chiari indicatori di una sepsi che nonostante i tentativi di intervento dei sanitari del 118, l’aveva portata al decesso. Una tragedia che ha scosso l’intera valle accomunata nello shock e ha gettato nello sconforto la comunità faellese, dove la gente si conosce e condivide gioie e dolori.

E la prematura scomparsa di Sofia ha lasciato sgomenti soprattutto i suoi coetanei, accorsi in massa ieri nella frazione di Castelfranco Piandiscò per stringere i familiari in un abbraccio affettuoso nel momento più duro, quello dell’estremo addio.

Il feretro, coperto e circondato da mazzi e cuscini di fiori, è arrivato alle 15 nel campetto già strapieno. Presente anche il sindaco del Comune unico dell’altopiano Enzo Cacioli e i colleghi di lavoro del ristorante figlinese dove la ventunenne prestava servizio. Una cerimonia semplice, concelebrata dal parroco e da alcuni sacerdoti missionari, ospiti della parrocchia insieme ad un gruppo giovanile. La lettura del Vangelo di Giovanni con il racconto della resurrezione di Lazzaro diventa lo spunto dal pulpito per cercare le parole giuste, pur sapendo che neanche la più incisiva delle omelie in queste circostanze riesce a lenire il dolore.

«Il nostro è un paese colpito al cuore – ha ricordato don Daniel – e lo testimonia la vostra partecipazione. Siete numerosissimi e la chiesa non sarebbe riuscita a ospitarvi. Vi ringrazio perchè siete venuti ad accompagnare Sofia in un viaggio di speranza. Si è addormentata e ora è nella pace di Cristo». Al termine del funerale, in un clima di profonda commozione, molti dei presenti hanno seguito in corteo il carro funebre diretto al cimitero