Mengo, maxi-villaggio al Prato: una notte tutta Sanremo

Insieme Motta, Zen e Nada, artisti Woodworm già al festival, sbandieratori e ottoni. Eventi nei viali intorno all'ovale e in Fortezza. Una stella nel mirino

La folla al Mengo

La folla al Mengo

Arezzo, 19 marzo 2019 - Ricordate Maometto e la montagna? O si muove l’uno o si muove l’altra. E il gioco sta per ripetersi con Sanremo. Invasa mai come quest’anno dagli artisti aretini. Ma pronta a ricambiare il favore. Il Mengo ospiterà una notte tutta Sanremo. E’ una delle prime certezze che spuntano su un cartellone che aspetta di prendere una forma definitiva.

L’idea è semplice: proporre di sabato una serata di forte richiamo. Al centro una star con la quale sono in corso le trattative: tre o quattro ipotesi, tra gli altri Daniele Silvestri e Max Gazzè ma non solo, intorno alla quale costruire un evento. Un evento che peschi dal serbatoio della Woodworm: l’etichetta discografica inventata in città dovrebbe proporre in una sorta di cocktail Motta, gli Zen Circus, Rancore (il rapper vincitore con Silvestri del premio della critica proprio a Sanremo) e la stessa Nada, protagonista di un duetto sul palcoscenico della riviera.

«E’ uno dei punti fermi – conferma l’organizzatore Paco Mengozzi – per valorizzare i nostri artisti e insieme disegnare un sabato straordinario rispetto alla tradizione delMengo». Una serata in quella ottica a pagamento, anche se poi ogni decisione dovrà passare dall’accordo con il Comune e sotto la regia della Fondazione Guido Monaco.

Di sicuro, come avevamo già anticipato, saranno cinque serate. Quattro costruite intorno al mondo Indie italiano, da sempre la spina dorsale di questo appuntamento. Ma cominciando a puntare più in alto. E non solo nella serata dei «campioni». Intanto l.o sviluppo del Festival si andrà ampliando. Prima mossa sul viale che dalla statua di Petrarca conduce all’ingresso principale della Fortezza. L’idea sarebbe quella di costruire qui una sorta di secondo palcoscenico, tipo lo Psyco Stage del glorioso Arezzo Wave.

Concerti durante il giorno, che aprano la strada a quelli di punta della sera. Seconda mossa lo sfruttamento della Fortezza: quest’anno la cinque giorni della musica contemporanea non dovrebbe coincidere con i tradizionali eventi espositivi, il cui debutto sarebbe solo più avanti. Non grossi appuntamenti, in attesa che la capienza possa essere cresciuta, ma appuntamenti che ne facciano un grande villaggio del festival, dalla letteratura agli incontri al teatro. Poi pende sempre la mezza promessa dei Negrita di una tappa del tour.

Non coinciderà con il Mengo, luglio per la band è uno dei mesi più «caldi», ma essere ritagliata in un altro momento. L’ipotesi sarebbe quella dell’Anfiteatro, spazio che d’estate dovrebbe essere confermato anche come casa dell’opera lirica, dopo il tutto esaurito degli eventi del 2018. Un acuto con richiesta di bis: prossimamente qui.