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Men/go music fest, giù il sipario sull’edizione da record con oltre 50.000 presenze

Oltre 50 artisti si ono alternati sul palco al parco il prato di Arezzo

Mengo

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Arezzo, 14 luglio 2025 – Si è appena conclusa la ventunesima edizione di MEN/GO MUSIC FEST che continua – anno dopo anno – a battere i suoi stessi record: dall’8 al 13 luglio la splendida cornice di Parco il Prato ad Arezzo, ha ospitato quello che ormai da più vent’anni è uno degli appuntamenti più attesi della stagione in Toscana e non solo.

La line-up completa del Festival quest’anno ha visto alternarsi sul palco più di cinquanta artisti. Sotto il palco invece, oltre 50.000 presenze, a confermare il grande successo del Festival. Una line-up come sempre eclettica ed estremamente contemporanea, quella di MEN/GO MUSIC FEST 2025, che ha accolto alcuni dei tour più attesi dell’estate e ha offerto uno spaccato accurato e ricercato della scena musicale attuale, oltre a serate-evento speciali come quella di apertura all’insegna delle grandi emozioni in ricordo di Paolo Benvegnù (che ha visto sul palco artisti come Ermal Meta, Irene Grandi, passando per Dente, Giovanni Truppi, Piero Pelù, Tosca e tantissimi altri) e quella di chiusura con i festeggiamenti dei 50 anni di carriera di Pupo, che proprio dalla sua città e dal palco del Mengo ha deciso di dare il via al suo tour mondiale (trasmessa in diretta da Radio Mitology).

Nelle altre serate si sono alternati alcuni dei nomi più interessanti della scena italiana e internazionale: Giorgio Poi, Joan Thiele, Lucio Corsi, Samuel, Fast Animals and Slow Kids Adi Oasis, Fitness Forever, il Mago del Gelato, Ginevra, Giuse The Lizia, Boss Doms, Afterhours – con il tour del ventennale di “Ballate per piccole iene” e moltissimi altri.

Attraverso la musica e raccogliendo ad Arezzo alcuni tra i più importanti artisti della scena attuale, MEN/GO MUSIC FEST è diventato negli anni, con la collaborazione di Istituzioni, partner e sponsor dell’evento, un appuntamento fondamentale per la promozione del turismo culturale in città e non solo. Paco Mengozzi, direttore artistico di MEN/GO MUSIC FEST commenta così il successo di questa edizione: “Il totale delle presenze è stato di oltre 50.000 persone.

Di queste, circa 5.000 hanno partecipato a quella che di fatto è stata l’unica serata a pagamento, quella di sabato 12 con gli Afterhours, Fask e Ralf, mentre le altre cinque serate hanno registrato una media di circa 9.000 presenze ciascuna, con un picco — in occasione del concerto di Lucio Corsi — che ha superato le 13.000 persone. La qualità della proposta musicale è stata altissima, con live che hanno incantato e sorpreso il pubblico.

Un successo su tutti i fronti, con grande soddisfazione da parte nostra e dell’organizzazione complessiva, anche per essere riusciti a reggere l’urto e la portata di ogni serata, in particolare quella di Lucio Corsi, dal punto di vista organizzativo e sicurezza. Un grazie enorme a tutto lo staff del festival, alla sicurezza, alla squadra della safety, alle associazioni coinvolte e chiaramente alle Istituzioni e Sponsor che ci sostengono”.

Come ogni anno MEN/GO MUSIC FEST non è solo musica: “Voglio anche sottolineare – continua Mengozzi - la bellezza dei progetti e delle partnership, come la campagna con Oxfam — che abbiamo raccontato più volte sul palco, con il presentatore Angelo di Benedetto, attraverso attività con gli artisti, magliette, la petizione. C'è stata attenzione alla questione palestinese, alla sensibilizzazione sul cessate il fuoco, all’inclusività, all’accessibilità con il progetto All Inclusive.

Ogni partner ha portato contenuti forti e rilevanti, tutti legati ai temi cari ai giovani e non solo”. Anche MEN/GO CULT è tornato in questa edizione con talk esclusivi, riflessioni molto attuali sul mondo della musica, dell’industria, dei live: temi veri, carne viva come direbbe Manuel Agnelli. Il direttore artistico sottolinea anche l’importanza di eventi come il Men/Go in rapporto al territorio e alla città: “In questo percorso di crescita continua, ci sono spunti interessanti anche dal punto di vista del marketing territoriale e dello storytelling legato al territorio.

Avere artisti come Lucio Corsi e Manuel Agnelli ad Arezzo per più giorni ha permesso loro — e al pubblico — di vivere la città, scoprirne le bellezze e le eccellenze: gli affreschi di Piero della Francesca, il Crocifisso di Cimabue… ma anche frequentare il centro, i ristoranti, i locali. Questo tipo di partecipazione allarga lo sguardo. È una strategia da sviluppare sempre più: fare del festival un elemento di racconto e promozione del territorio, un’esperienza immersiva e autentica.

L’accoglienza, come sempre, è stata di altissimo livello, e chi conosce il festival lo sa. Ci rivediamo nel 2026!”.